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Dall'archivio:

Volontariato/l’AICIT Magenta “Roberto Corneo” ha riacceso i motori a tutto gas

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MAGENTA –  L’Aicit Magenta sezione “Roberto Corneo” dalla fine di agosto ha ripreso a pieno regime la propria attività, pur dovendosi adeguare alle norme in materia di sicurezza e prevenzione anti Covid. E’ una bella notizia come sottolineano i volontari in campo ormai da trentanove anni a questa parte e che servono tutta l’area del Magentino.

“E’ senz’altro importante – spiega Luigina Fornaroli tra i dirigenti del gruppo di piazza Liberazione – poter tornare ad aprire i nostri uffici con regolarità (il mattino dalle 10,30 a mezzogiorno) e il pomeriggio dalle 17 alle 18, tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Ma soprattutto questa continuità ci permette di riprendere contatti con diversi malati oncologici che hanno necessità di prender contatto con noi per il servizio di trasporto al San Raffaele”. Già perché è dai primi di marzo che causa Coronavirus  questo preziosissimo servizio è stato interrotto.

“Purtroppo – evidenzia lo storico presidente dell’Aicit Magenta Daniele Bolzonella – non abbiamo potuto fare altrimenti con la fase di lockdown. Abbiamo anche peraltro dovuto riorganizzare i nostri pulmini così da trasportare in sicurezza  i pazienti”. Frattanto, l’AICIT “Roberto Corneo” ha anche avviato una campagna di sensibilizzazione per ‘arruolare’ nuovi volontari. Perché inutile nasconderlo, specie nei mesi passati, il Covid faceva paura e, inoltre, alcuni volontari che si prestano come autisti sono già un po’ più in là con gli anni. Ora il lento ma essenziale ritorno alla normalità

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“I trasporti – riprende la Fornaroli – avvengono con la metà  di posti disponibili su ogni pulmino ma con un numero doppio di pulmini necessari per rispondere a tutte le richieste. Questo comporta un’aumentata disponibilità  di tutti i  nostri volontari, dalla segreteria agli autisti e assistenti, e dei costi”.  In altre parole l’AICIT Magenta ha raddoppiato gli sforzi per poter proseguire ad offrire il servizio di prima consapevole del fatto che per le persone più anziane o che non hanno a disposizione un’automobile la meta del San Raffaele rischia di trasformarsi in una sorta di miraggio.

“Inutile negare – aggiunge Bolzonella – che si creano dei legami anche sul piano umano e sociale difficili da raccontare. Con tutta onestà penso che anche affrontare il Covid e le relative e umane paure insieme, sia un valore aggiunto per chi deve già combattere contro il cancro”.

 

La fase per così di rodaggio con trasporto al San Raffaele era già iniziata prima delle ferie. Il 17 giugno scorso la riapertura della segreteria e dal 29 giugno il servizio di accompagnamento.  Una riapertura che è stata accolta davvero come un’autentica liberazione. Perché come evidenzia la dottoressa Silvia Negretti, oncologa presso l’ospedale Fornaroli di Magenta (foto sotto), e sempre vicina all’AICIT, per un malato di tumore sospendere la radioterapia o vederla ritardata è un grosso danno. “Per questo è essenziale sostenere realtà come queste, è importante che prosperino e possano funzionare al meglio”.

“La mancanza dei servizi offerti da queste associazioni infatti avrebbe innanzitutto una ripercussione negativa economica sulle famiglie dei pazienti – osserva la Negretti –  non avere la possibilità di contare ad esempio sul trasporto al San Raffaele per la radioterapia vuol dire dover impegnare un familiare e un mezzo proprio per 30-40 giorni ininterrottamente con le spese e l’impegno di tempo immaginabili . Per non parlare del venire meno della solidarietà, della accoglienza, dell’arricchimento nei rapporti umani che il volontariato sa dare” .  Ovviamente l’AICIT in primis e la sua struttura avendo a che fare con pazienti fragili ha interesse, affinché tutto avvenga in piena sicurezza.

Ma come ribadito dallo stesso presidente Bolzonella, tutto questo costa uno sforzo fisico ed economico non indifferente.  Da qui la campagna di sensibilizzazione per destinare il 5 x 1000 all’AICT avviata nei mesi scorsi a cui si affianca un appello alla solidarietà per un autunno che obiettivamente si presenta irto d’insidie, anche  nella sede  di piazza Liberazione la voglia di andare avanti è più forte dei timori per il coronavirus.  Perché in gioco c’è comunque la vita di migliaia di persone.

 

*Sopra alcune immagine d’archivio che ben raccontano la storia dell’AICIT e il suo significato per Magenta e il suo territorio. 

 

 

Fabrizio Valenti

 

 

 

 

 

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