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Dall'archivio:

Volete il modello Merkel-Germania per bar e ristoranti? Eccolo. Ve lo spiega Luigino Poli…

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 
MILANO – In queste ore si parla spesso di modello Germania o delle misure decise da Angela Merkel, pronta a introdurre un lockdown molto duro e rigoroso fino al 10 gennaio.
Bene, allora varrà la pena di studiarlo, il modello Germania, specie nelle ore in cui il governo Conte sta pensando, 24 ore dopo l’ingresso in zona gialla di molte Regioni, di introdurre misure più restrittive in vista del Natale.

Il tutto avviene mentre Carlo Calenda usa parole durissime verso il Governo: “Questo governo è incapace di amministrare, perché è formato da persone che non hanno mai amministrato nulla. Il Recovery Plan italiano è ridicolo, Arcuri che dovrebbe essere subito licenziato, tratta gli italiani come sudditi un po’ scemi. Qui tolleriamo un governo che si muove in modo inaccettabile sia sul piano sostanziale con i Dpcm, sia su quello formale, con questo paternalismo mieloso e pieno di retorica, talvolta più minaccioso, talvolta alla Re Sole”.  E sul M5S la critica non è meno tranchant: “per rimanere lì voterebbero pure l’arresto di Beppe Grillo – dice Calenda – non hanno ritegno sono come la plastilina, vogliono solo stare con le chiappe sulla sedia”. E conclude: “Abbiamo messo a gestire lo Stato gente a cui non daremmo da gestire un bar”.

 
Il cosiddetto modello Germania lo ha illustrato nello specifico Luigino Poli, albergatore, imprenditore e dirigente di Confcommercio, in un post su Facebook. Leggiamolo.
“Gentile Giuseppe Conte, capisco non sia facile prendere una decisione, il momento è molto delicato. Ma non è assolutamente possibile affrontare tutto ciò senza la consapevolezza che ci devono essere comportamenti rispettosi e attenti verso la salute pubblica, i nostri cari e le nostre aziende. Ecco perché chiedo rigidi controlli da parte della Pubblica Amministrazione affinché ci siano i giusti comportamenti. Comunque, nel caso decidesse di chiudere tutto ancora come in Germania, mi sembrerebbe legittimo come provvedimento visto questi comportamenti e l’impossibilità di far rispettare anche i più semplici protocolli di sicurezza. Bene, allora sappia che mi aspetto lo stesso trattamento. Il Governo di Berlino per sostenere i 165mila pubblici esercizi e alle imprese fino a 50 dipendenti ha deciso che avranno diritto al rimborso al 75% del fatturato; quelle più grandi potranno chiedere il 58%, con un tetto di un milione, in casi eccezionali di tre milioni di euro. Proprio per evitare che i ristoranti chiudano del tutto, gli incassi del take away non verranno contati. Tuttavia prevedono anche meccanismi per evitare che i rimborsi siano eccessivi: i guadagni che supereranno il 25% del fatturato di novembre del 2019 saranno invece scalati dagli aiuti. Il governo Merkel ha pensato anche al musicista o all’attore o a qualsiasi lavoratore autonomo che non abbia incassi fissi. Che magari ha beneficiato di ingaggi generosi a ottobre dell’anno scorso ma non nel mese successivo. Per loro gli aiuti prevedono che possano prendere a riferimento la media degli introiti mensili di tutto il 2019. E per le start up o per i locali fondati da poco, dunque che non esistevano a novembre del 2019, varrà la media mensile del fatturato registrato fino al 31 ottobre. Oltre alle categorie espressamente citate, il governo riconosce un rimborso agli Alberghi, anche quelli che restano aperti per i clienti che viaggiano per lavoro. In questo caso mi sembra legittimo pensare agli stessi aiuti detti in precedenza per i ristoranti. Se poi si può fare di meglio, sono a disposizione per ulteriori suggerimenti. Auguri di buon lavoro e buone feste a tutti. Cordialità”.

Avete capito, adesso, di cosa parliamo quando si evoca il modello Merkel?

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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