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Vittuone: morire a 34 anni per sospetta sepsi, la disgrazia che ha colpito una famiglia ucraina

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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VITTUONE – Prima lo febbre altissima, poi a morte. È finita così, nel giro di poche ore, la vita di Vitalii Pavel. Trentaquattro anni, nato in Ucraina e residente a Vittuone. Cos’è accaduto? Forse a stroncarlo è stato un colpo di calore. Mercoledì è stata una giornata caldissima, con temperature che raggiungevano i 35 gradi. Vitalii non aveva un lavoro e si occupava del bambino di sei anni. Mercoledì sono usciti insieme in bicicletta. Prima sono andati a riempire le bottiglie alla casa dell’acqua, poi hanno fatto un altro giro e sono rientrati a casa. Il 34enne viveva a Vittuone con la moglie e il figlio. In paese ci sono anche la mamma e la zia. Appena entrato in casa Vitalii è crollato sul divano. Stremato, aveva già la temperatura che si stava alzando velocemente. Un segnale preoccupante, al quale però in casa non hanno dato molto peso. L’uomo, ad un certo punto, sarebbe rimasto solo in casa. Fino a quando, in serata, lo ha trovato la zia riverso a terra. Hanno allertato i soccorsi, giunti in via Monviso a Vittuone, con ambulanza e automedica. Era in condizioni gravissime. È stato trasferito al prono soccorso del Fornaroli in codice rosso.

All’ospedale è arrivato con una temperatura di 42 gradi. Nonostante le terapie somministrate subito per lui non c’è stato niente da fare. Verso la mezzanotte al medico di turno non è rimasto altro da fare che constatarne il decesso. Morte per sospetta sepsi. Forse è bastato un quantitativo, anche non eccessivo, di alcol per aggravare la situazione in maniera irreparabile. Era ipoteso all’arrivo in pronto soccorso, soporoso. Nonostante le terapie non c’è stato niente da fare. Non si è reso necessario nemmeno l’esame autoptico. Disperata la famiglia che vive al primo piano di una palazzina di via Monviso. Il bimbo di sei anni, iscritto alle elementari a Vittuone, ieri cercava con insistenza il papà. Quel papà che non c’è più. Una famiglia che vive con poco. In condizioni difficili e precarie, dove anche riuscire a sopravvivere diventa un’impresa. Sono di religione ortodossa e ora stanno cercando la possibilità di rendere l’ultimo saluto a Vitalii secondo il loro rito religioso. Un’ultima consolazione dopo la disgrazia toccata al loro caro. (Foto Roby Garavaglia)

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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