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Dall'archivio:

Vittuone: il coraggio della Lega e una poltrona per due, che ticket, Lovati-Miglio…

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VITTUONE -Ha avuto coraggio Marina Roma, sindaco di Marcallo e commissario della Lega a Vittuone, dove la giunta targata Carroccio di Stefano Zancanaro è caduta a un anno dal voto, costringendo al ritorno alle urne (il 20 e 21 settembre).

Coraggio perché ha certificato un dato che questo giornale ha sottolineato più d’una volta: nessun giudizio o riserva personale, ma come primo cittadino Stefano Zancanaro a nostro avviso NON ha brillato, e quanto successo dal 2016 ad oggi lo certifica in modo chiaro et cristallino.

Che ora lo abbia certificato anche il suo partito è poco usuale e lodevole. Si riparte con Elena Lovati, ortodossa e dal curriculum obiettivamente di peso, dal momento che conosce bene le macchine amministrative e non è la solita parvenu (politica) calata al termine di una sera in cui è scorso troppo vino, come è avvenuto sempre a nostro avviso troppe volte negli ultimi anni (specie nel cdx, che è il fronte politico nel quale chi scrive si riconosce, tant par ves ciar come direbbero gli amici della Lega).

C’è solo un tema che la candidatura di Elena Lovati apre irrimediabilmente: la competizione (casalinga) col centrodestra di Insieme per Vittuone, che ha candidato una delle persone di maggior peso specifico e valore personale che la politica locale ha espresso nella Seconda Repubblica: Antonio Miglio, 59 anni, protagonista con Carlo Portaluppi (e poi Enzo Tenti) dal 1998 al 2012, nella stagione (specie agli inizi) del sindaco che prese in mano la città dopo il regno quasi senza fine di Giuseppe Baglio.

Al pari della Lovati, rispetto alla quale ha solo qualche anno in più, anche Miglio non è un parvenu. Cattolico, vicino alle posizioni di Comunione e Liberazione, è probabilmente il candidato migliore che il gruppo di Enzo Tenti potesse esprimere.

Ma perché dividersi proprio ora, nel momento in cui la Lega dà il  benservito a Zancanaro e quindi viene tolto l’elemento che impediva ogni tipo di accordo?

Un’alleanza tra Lega e centrodestra consentirebbe di vincere a mani basse, facendo ripartire Vittuone dopo anni difficili (ed anche, sia detto, superando la peculiarità di Annamaria Restelli, campionessa di preferenze il cui enorme e indubbio consenso personale non si è a nostro avviso mai tramutato in un progetto di ampio respiro) e dando l’opportunità di mettere insieme due persone decisamente valide, il che come detto accade sempre più di rado: Elena Lovati e Antonio Miglio rappresenterebbero insomma un ticket straordinariamente forte.

Il nodo della scelta del candidato sindaco, assai spinoso, esiste ed è cogente. Ma visti i numeri non dovrebbero esserci dubbi su a chi spetta la ‘primazia’. Tuttavia, se si mettessero da parte i legittimi interessi personali di partiti e schieramenti, dopo diverse figure barbine il centrodestra darebbe una prova di maturità lanciando un progetto politico credibile, autorevole e coeso.

Il tempo c’è, al voto mancano più di due mesi. Non si tratta di far vincere questo o quello schieramento, ma di consentire l’apertura di una nuova stagione dopo anni di chiaroscuro. Molto più scuri che chiari.

Fabrizio Provera

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