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Vittuone, cosa ci insegna (o dovrebbe) il caso Zancanaro

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VITTUONE – Sapevamo- come tutti- che l’Amministrazione di Vittuone fosse appesa a un filo, e molto prima dell’emergenza Covid.

Resta il fatto che tra est Ticino e ovest Milanese quello di Stefano Zancanaro è l’unico caso (ad oggi) di dimissioni durante l’emergenza virus, e quindi di commissariamento dell’attività amministrativa in vista di nuove e future elezioni.

La conclusione anzitempo dell’Amministrazione leghista di Vittuone, un anno prima della scadenza naturale del mandato, deve tuttavia indurre una riflessione di carattere generale.

Si tratta della seconda caduta di una giunta a trazione leghista, dopo quella di Maria Teresa Perletti a Cuggiono, Comune commissariato il 14 febbraio scorso (una settimana prima del caso Codogno).

Ma sarebbe un errore farne una questione tutta interna alla Lega, nel momento in  cui Luca Zaia svetta in tutte le classifiche come miglior amministratore pubblico italiano, ma soprattutto considerando che quello di Matteo Salvini è l’ultimo partito ‘leninista’ rimasto nel campo dell’offerta politica, con tanto di scuola di partito (sul modello delle Frattocchie) e un ricco vivaio di giovani da cui attingere.

Il problema è che in politica, come del resto nella vita, non ci si improvvisa. Di Stefano Zancanaro abbiamo letto (articolo apparso su Stataleforum nel 2016) che la sua esperienza amministrativa si limitava a una delega assessorile assunta nel 2010.. a Bernate Ticino.

Forse troppo poco, per governare un Comune da 10mila abitanti collocato lungo la statale 11? Non è mai e solo un problema di età, ma di esperienza amministrativa. Sabina Doniselli è divenuta sindaco di Boffalora a poco più di 30 anni, ma era in giunta dal 2009, quand’era poco più d’una ragazza

Christian Garavaglia, ad avviso dello scrivente il miglior sindaco dell’est Ticino, è stato eletto sindaco di Turbigo  a 38 anni (nel 2011), dopo 10 da assessore e 20 anni di esperienza politica.

Lo dicemmo sommessamente a un giovane e bravo amministratore della Lega, correva il 2016 e stavamo sorseggiando una birra a Cisliano: molto spesso in politica non conta vincere, se poi si è incapaci di governare al meglio.

E nelle parole di Zancanaro (abbiamo cercato di leggere quasi tutto quanto ha detto, in  queste settimane, dopo che per almeno 4 anni- lo diciamo da giornalisti- ha gestito la comunicazione istituzionale in un modo che ci è parso poco ortodosso) non abbiamo letto il benché minimo segno di autocritica.

E da reggente di un’Amministrazione che ha perso per strada consiglieri ed assessori alla velocità del suono, francamente ci è parso singolare.

Non è certo colpa di Zancanaro, e questo va detto, se la montante vena antipolitica su cui il Movimento 5 Stelle soffia da anni (salvo poi formare governi indistintamente con la Lega o col Pd, su cui stendiamo un pietosissimo velo) sta allontanando molte delle persone migliori dalle cariche amministrative.

Fare il sindaco o l’assessore per cifre ridicole, rischiando a ogni passo una incriminazione a causa della pervasiva maglia burocratica, è un’attività che ormai la maggior parte delle persone di spessore rifugge con forza. Pensiamoci, perché non è propriamente una cosa buona e giusta per le istituzioni locali.

Ad ottobre, o quando sarà deciso, si voterà a Legnano, a Cuggiono, a Corsico ed in altre città. Poniamoci sin da subito il tema di come la classe dirigente ed amministrativa viene selezionata, oggigiorno.

Perché altrimenti sarà troppo tardi. Ed il caso Vittuone non resterà isolato. Per gli antipolitici sarebbe una pacchia, per tutti gli altri (in possesso di un cervello e di una mente pensante) equivarrebbe a un disastro dalle dimensioni epocali.

Fab. Pro.

 

(Non lasciamo che i destini della Nazione rimangano in queste mani…)

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