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Dall'archivio:

Vittorio Sgarbi, ‘grande personaggio Gianni De Michelis, intelligente e fimminaro’

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“Tangentopoli ci ha portato ai Di pietro e poi dritti ai Di Maio… da Cesare agli analfabeti” 

ROMA – “Gianni De Michelis aveva circa dieci anni più di me e all’epoca rappresentava il potere più pieno sia nel settore pratico che in quello culturale. Ci siamo frequentati abbastanza perché, nonostante non avesse mai fatto il ministro della cultura, si muoveva con grande sapienza anche nell’ambito culturale e artistico, che definiva giustamente il petrolio italiano”. A ricordare così con l’Adnkronos Gianni De Michelis è Vittorio Sgarbi.

“Il suo era il potere dell’intelligenza, travolto da quella Tangentopoli che ci ha portato ai Di Pietro e poi dritti ai Di Maio. Passare da De Michelis a Di Maio è come dire da Cesare al re degli analfabeti”, sottolinea Sgarbi.

“Ma il ricordo – confessa – che mi diverte di più è la rivalità che aveva con me sul fronte delle conquiste femminili. Ogni tanto chiamava persino una mia fidanzata di notte per portarmela via. Io dormivo spesso all’Hotel Plaza, dove lui aveva il suo appartamento. E si chiedeva come mai io avessi tante donne pur non avendo tanto potere. Così ogni tanto si presentava all’inaugurazione di qualche mostra con l’elicottero e in dolce compagnia per fare sfoggio delle sue possibilità. Se avessero fatto a lui quello che hanno fatto a Salvini per il libro di Altaforte al Salone di Torino, avrebbe fatto chiudere direttamente il Salone”.

Quanto alle serate mondane nelle discoteche, Sgarbi ammette: “Io non ho mai avuto una grande simpatia per le discoteche ma la discoteca di De Michelis era una categoria dello spirito, era una grande operazione di comunicazione, era il modo per dire che il potere era vicino ai giovani. Le feste di De Michelis erano per gli imbucati, non per gli invitati, come invece erano quelle che hanno rovinato Berlusconi”.

 

FONTE- ADNKRONOS

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