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Vigevano, si avvicina la data della possibile riapertura. Ecco le proposte di MiMoAl

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VIGEVANO (PV) –  La data della possibile riapertura delle attività economiche si avvicina. L’associazione MiMoAl ha così inviato una lettera contenente proposte all’attenzione del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e dell’assessore ai Trasporti Claudia Terzi.

Le domande le cui risposte tardano ancora ad arrivare sono diverse. Chi garantirà l’accesso ordinato ai treni? Chi conterà gli utenti da far salire sulle carrozze? Oppure ogni carrozza del treno dovrà avere delle porte che contano le persone?

 

“L’associazione MiMoAl – si legge nella lettera firmata dal presidente Franco Aggio – ha delle proposte da fare. Prima di tutto serve una digitalizzazione delle società dei trasporti (non esiste). Attualmente non sono nemmeno in grado di informare gli utenti se un treno è partito oppure neppure partirà. Le lamentele dei pendolari sulle comunicazioni sbagliate tra il sito web ed i tabelloni delle stazioni sono ormai note. Raddoppiare la frequenza delle linee? Non è possibile pensare nemmeno ad un maggior utilizzo del mezzo privato perché più sicuro. La conseguenza immediata sarebbe intasamento della rete stradale, aumento dell’inquinamento e dilatazione dei tempi di viaggio. La mancanza di una programmazione è del tutto evidente”.

Per il servizio ferroviario regionale, invece, l’associazione rimane della stessa filosofia: corse uniformi e frequenti da prima mattina a tarda sera con convogli più capienti. Per raggiungere l’obiettivo l’augurio è quello che vengano ripristinate in modalità ferroviaria tutte le corse tagliate o trasformate in bus da dicembre 2018.

“La proposta passata sui giornali della prenotazione obbligatoria sui mezzi del TPL e sui treni regionali – si legge sempre nella lettera – è improponibile perché, negli orari di punta, i viaggiatori superano già la capienza dei treni. Oppure si potrebbe ridurre la capienza del 40%, mentre per il distanziamento di un metro forse bisognerà diminuire di ¼ o 1/5 del valore nominale. Oppure si vuole far partire le persone prima e farle tornare più tardi in modo che invece di 12 ore fra lavoro e tempo di percorrenza si passa a 14-16 ore? Non sempre vengono utilizzati gli stessi rotabili (vagoni) per il servizio quindi per esempio il treno delle 7,15 potrebbe ogni giorno avere una capienza diversa e i viaggiatori rimarrebbero a terra”.

Secondo l’associazione l’aumento della capienza e della frequenza dei treni sono azioni fondamentali per mantenere il distanziamento sociale. Questo dovrebbe avvenire non prima del 2022, come da programmazione della Regione Lombardia, insieme all’incremento del personale per i convogli e i controlli.

Ora come si può allungare l’orario del servizio con gli stessi rotabili e lo stesso personale? “Per incrementare la frequenza dei convogli – si sottolinea nel documento – manutenzione, pulizia e sanificazione dell’infrastruttura ferroviaria dovranno essere eseguite di notte e nei fine settimana. Logisticamente non può più essere completamente accentrata nei grandi impianti bensì in impianti decentrati ed anche nei punti sosta (da 60 minuti in su)dove l’igienizzazione dei convogli dovrà essere sempre prevista. Pertanto riteniamo utile e necessario integrare la vostra programmazione del futuro del TPL con conoscenze e competenze raccolte dai viaggiatori della rete lombarda di cui l’associazione Mi.Mo.Al si fa portavoce. Al tempo del Coronavirus non chiediamo un incontro ma possiamo parlare in videochiamata”.

Fabrizio Negri

contributo tratto da www.vigevano24.it

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