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Vigevano Malpensa, appello agli amici della Lega: fermate Legambiente (e Toninelli), non la strada

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

EST TICINO – La Lega Nord, ligia a tradizioni ed usi invalsi da anni, sceglie i parlamentari senza ricorrere a casting o contest di bellezza, e neppure ricorrendo a lotterie di vario genere, o a primarie via web che personalmente ci lasciano molto dubbiosi.

Scelgono le persone da mandare sugli scranni del Parlamento, alla Camera o al Senato, tra gli amministratori locali passati da anni di esperienza nei Comuni, nelle fu Province, nelle Regioni.

Con qualche eccezione (la perfezione non appartiene né a questo mondo, né tanto meno alla politica), i deputati della Lega sono persone che sanno il fatto loro.

La pattuglia di deputati inviata a Roma dalla Lombardia e dall’est Ticino annovera molti (giovani) volti di persone che conosciamo e stimiamo: Matteo Bianchi da Varese, Alessandro Morelli da Milano (lavorò con Massimo Garavaglia a Marcallo, anni fa), lo stesso Garavaglia, Fabrizio Cecchetti da Rho, Rebecca Frassini da Bergamo (la sorella, Sara, giovane dirigente del Carroccio, è la compagna del leghista corbettese Riccardo Grittini), e potremmo andare avanti ed oltre. Per esempio con Fabio Boniardi, che conosce molto bene l’est Ticino. Senza dimenticare il ruolo nettamente strategico, in seno al Governo, assunto dal viceministro Massimo Garavaglia da Marcallo, forse il più vicino assieme a Matteo Salvini del vero Richelieu di palazzo Chigi, ossia Giancarlo Giorgetti da Cazzago Brabbia, profondo nord. Sgara, tanto per capirci, regge i cordoni della borsa.

 

Bene, è a loro che abbiamo ossessivamente pensato ieri sera, quando abbiamo appreso che oggi alla Camera il ministro DaniloToninelli risponderà all’interrogazione parlamentare di una deputata di LEU sulla Vigevano Malpensa: è il loro buon senso, e la conoscenza del territorio e delle sue istanze, l’unico e disperato antidoto alla vittoria del fronte ambientalista eco-chic che da anni prova a opporsi alla costruzione della strada.

Il refrain dei pasdaran ambientalisti e di quel che rimane della sinistra radicale è sempre lo stesso: la strada non serve, è dannosa, dirottate i fondi sul potenziamento ferroviario. Peccato che lor signori forse non  leggano le cronache locali, non  sappiano che RFI ha spostato il raddoppio della Mi Mo al 2036, del resto la gentile onorevole che presenterà l’interrogazione- qui dalle nostre parti- non l’abbiamo mai vista né sentita.

L’iter per l’assegnazione degli appalti e il via ai cantieri della Vigevano Malpensa dovrebbe sbloccarsi nel 2019, ma da mesi a Roma, nei palazzi ministeriali e dintorni è solo calato un silenzio spettrale.

In Regione Lombardia stanno lavorando (e bene, per l’opera) sia i leghisti Silvia Scurati e Curzio Trezzani (pur coi distinguo di Boffalora) che Luca Del Gobbo, per quanto di un partito che a Roma non governa.

Ebbene, agli amici del Carroccio che oggi ascolteranno l’attesa replica di Danilo Toninelli vorremmo rivolgere una sommessa preghiera; convincente Legambiente e l’onorevole ministro che questa strada S’HA da fare, dal momento che lo chiedono a larghissima maggioranza Pubbliche Amministrazioni, imprenditori, cittadini e forze sociali dell’Est Ticino, in attesa da oltre 40 anni di adeguare una rete infrastrutturale ormai adatta al tempo dei Sumeri e degli Assiro-Babilonesi.

Uno stop conseguente al diktat ambientalista sarebbe boccone troppo amaro, e segnerebbe la infausta vittoria di una legittima ma pur sempre nettissima MINORANZA.

Non è accettabile, piuttosto diteci che mancano i fondi, ma NON che la strada NON si fa perché ve lo ha chiesto Legambiente.

Almeno questo, risparmiatecelo. Forza ragazzi, confidiamo in voi (e nella vostra saggezza mediata dall’esperienza amministrativa).

Fabrizio Provera

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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