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Vigevano, la crisi dello storico calzaturificio Moreschi: il 51% a Guido Scalfi

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

VIGEVANO – Soffiano venti di crisi su uno dei calzaturifici simbolo di Vigevano, la città ducale che in Italia è sempre stata sinonimo di scarpe di alta qualità.

Da anni uno dei marchi iconici vigevanesi, la Moreschi, ben visibile dalla ss 494 col suo moderno stabilimento e sito produttivo, si dibatte tra prepensionamenti e difficoltà a reggere un mercato altamente competitivo.

Il Sole 24 Ore, nel numero in edicola oggi, parla dello sciopero associato al presidio dei 223 lavoratori che chiedono certezze e un piano di rilancio.

Una crisi cominciata dopo il 2008, analogamente a diversi altri grandi marchi, sfociata nel 2018 in un piano di ristrutturazione del debito verso le banche.

E così, dopo che la crisi Covid ha ovviamente peggiorato la situazione, i sindacati- come riporta il quotidiano di Confindustria- hanno appreso che da un paio di mesi il nuovo azionista di maggioranza, col 51% del capitale, è Guido Scalfi.

Si tratta di un nome già noto nell’industria calzaturiera, essendo stato il patron del gruppo Malerba.

«Ammiro molto la storia familiare delle società che ho ristrutturato, puntualizza, ma ne vedo anche i lati problematici, quelli che ad esempio hanno portato la Malerba vicina al collasso», dichiarava anni fa. Quando ne ha acquisito la maggioranza all’inizio del 2001, quest’azienda gloriosa, fondata nel ’26, perdeva 17 miliardi di lire su 90 di fatturato. Dopo la cura Scalfi, ha chiuso il 2002 con 1 milione di euro di utile netto su 40 milioni di fatturato.

L’auspicio è che una realtà così simbolica come Moreschi, con oltre 75 anni di storia sulle spalle, possa continuare a vivere e prosperare.

 

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