PARABIAGO – Tempo fa qualcuno ci abitava di sicuro. Pulsava la vita. Quella di famiglie che lo popolavano e scandivano il loro quotidiano con gli alti e bassi dell’esistenza umana che caratterizzano ogni individuo. Ora, però, l’edificio di via Taro nel cuore della frazione di Villastanza di questo non ha più traccia. Anzi, in esso respirano soltanto trascuratezza e degrado. E nel passarvi davanti si avverte una sensazione di decadenza che non può non far sorgere una domanda: perché quell’area non può essere riconvertita ad altra destinazione? Cosa lo impedisce? I costi? La volontà politica? Chissà. E se vi fosse di mezzo un privato, perché non provare ad accordarsi per vedere se quell’area sia acquistabile alla proprietà pubblica e quindi rivitalizzabile? Un fatto è certo: uno spazio in trascuratezza non è mai sinonimo di bel vedere e porta con sé inevitabili scompensi anche di natura sanitaria e igienica. Villastanza, si dirà, certo. Non è il centro di Parabiago. Ma ovviamente anche le frazioni hanno una loro dignità. E se qualche associazione fosse alla ricerca di spazi in cui potersi riunire con maggiore confortevolezza e funzionalità? Sì, quell’area potrebbe rinascere. Ma a battere un colpo deve essere la volontà di riassestarla.
Cristiano Comelli