― pubblicità ―

Dall'archivio:

Vetropack ed ex Saffa, una svolta epocale. La vittoria di Boffalora (e di Curzio Trezzani)

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

BOFFALORA – Un investimento finanziario da oltre 200 milioni in tre anni, la riconversione industriale di una delle più importanti aziende del Novecento nell’est Ticino, dove da un paio di decenni si vivacchiava in attesa di conoscere quale sarebbe stato il futuro.

La notizia dell’arrivo di Vetropack  nell’area ex Saffa, e in particolar modo nell’ultima parte produttiva dell’ex cartiera (quasi tutta ricadente sul comune di Boffalora), è una delle più importanti in campo economico ed industriale.

Attorno al 1990 l’industriale abbiatense Carlo Vichi investì circa 100 miliardi di vecchie lire nel nuovo stabilimento Mivar, purtroppo mai utilizzato. Sono anche arrivate catene importanti nel Magentino (Brico, Ld ed Md), si sta espandendo la Cosmografica Albertini di Robecco, ma 200 milioni da una multinazionale in fortissima espansione non si vedevano da decenni.

“Vetropack Italia produce, vende e distribuisce contenitori di vetro per lo più in Italia. Il nostro sito produttivo è a Trezzano sul Naviglio. Offriamo una gamma importante di prodotti, fatti ad hoc per soddisfare le esigenze locali. Vetropack è uno dei produttori più qualificati in Italia ed è pertanto un importante fornitore di contenitori di vetro per il settore nazionale del Food & Beverage”: così si legge sul sito dell’azienda.

I dati dell’esercizio 2017 parlano chiaro.   I ricavi netti da forniture e servizi sono stati pari a 631,5 milioni di franchi svizzeri,  con un incremento del 5,0% rispetto all’anno precedente. Le vendite sono aumentate del 4,0% raggiungendo il valore record di 5,07 mld. di imballaggi in vetro. L’EBIT consolidato del Gruppo è salito a CHF 64,1 mln., con un aumento del 30,0% rispetto all’anno precedente, portando a un miglioramento del margine EBIT al 10,1% (2016: 8,2%).

Dati finanziari salienti relativi al 2017:

• Ricavi netti: CHF 631,5 mln. (2016: CHF 601,7 mln.)
• EBIT: CHF 64,1 mln. (2016: CHF 49,3 mln.)
• Margine EBIT: 10,1% (2016: 8,2%)
• Utile del Gruppo: CHF 57,0 mln. (2016: CHF 42,6 mln.)
• Liquidità netta: CHF 68,3 mln. (2016: CHF 16,9 mln.)
• Cash flow: CHF 126,3 mln. (2016: CHF 105,1 mln.)
• Margine Cash flow: 20,0% (2016: 17,5%)
• Quota di capitale proprio: 73,8% (2016: 72,0%)

Quanto ai posti di lavoro, nella nota ufficiale di ieri il Comune di Boffalora non si è (giustamente) sbilanciato: Vetropack aprirà a Boffalora nel 2021, attualmente a Trezzano lavorano circa 270 persone, è verosimile che nell’ex Saffa qualche decina di posto di lavoro verrà creato, ma non ci sono certezze al momento (neppure la società ha fatto cenni ai livelli occupazionali). Certo, invece, che il solo indotto derivante dall’avvento di un’azienda di queste dimensioni sarà certamente positivo, e solo da stimare nei dettagli: ma il segno più è indiscusso.

Di certo si tratta di una vittoria politica per l’ex sindaco ed oggi consigliere regionale Curzio Trezzani, che piazza un colpo con davvero pochissimi precedenti. Perché di attirare nuove imprese e riportare lavoro nell’est Ticino parlano tutti, ma Boffalora è passata dal dire al fare. Anche in virtù di una sagace politica di sgravi, che ha evitato la migrazione di Vetropack da Trezzano a un altro Comune molto importante del nostro territorio..

Dall’operazione, una volta conclusa, dovrebbero essere generati ovviamente degli oneri per le casse di Boffalora, che tuttavia al momento non sono stati stimati, ma che molto probabilmente consisteranno in una cifra a sei zeri.

Adesso il nodo politico sarà quello dei rapporti politici con Magenta; c’è un tracciato della Vigevano Malpensa da condividere (e limare), e soprattutto a questo punto Magenta si trova con una larga parte dell’area Saffa impegnata, e qualsiasi futura e diversa operazione in terra magentina non potrà prescindere da questa evidenza. Magenta, peraltro, viene dalla recentissima e sanguinosa ferita derivante dal sostanziale tramonto di STF come primario attore industriale della città.

Al di là del dato produttivo ed economico, insomma, c’è un dividendo politico di indubbia consistenza. E a staccarlo, senza dubbio, è Curzio Trezzani.

Fabrizio Provera

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi