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Dall'archivio:

Vanzaghello, l’intervista di don Armando alla Nuova Bussola Quotidiana (3)

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Il terzo e ultimo pezzo che pubblichiamo oggi sul caso di Vanzaghello e don Armando è una intervista al parroco realizzata da “La Nuova Bussola Quotidiana”. La testata, fondata nel novembre 2012 da Riccardo Cascioli, riunisce un gruppo di giornalisti cattolici, accomunati dalla passione per la fede, che vogliono offrire una bussola “per orientarsi tra le notizie del giorno”, una prospettiva cattolica nel giudicare i fatti: certi che l’esperienza cristiana è in grado di abbracciare e rispettare pienamente la dignità dell’uomo.

Repubblica e Striscia la Notizia all’attacco di Don Armando Bosani, parroco di Vanzaghello, per la pubblicazione sul bollettino di articoli controcorrente. Ma i parrocchiani sono con lui e alla Nuova BQ spiega: «Un tranello ordito dal Pd, ma almeno è servito a mostrare l’intolleranza dei tolleranti che ci vogliono inculcare un’egemonia culturale anticristiana e antiumana».

-UN PRETE CHE BATTE I PUGNI di Luisella Scrosati

L’ha presa con filosofia: «Una settimana di cura con olio di ricino». Sorride don Armando Bosani, parroco a Sant’Ambrogio di Vanzaghello, diocesi di Milano, ma sa che lo squadrismo ideologico tornerà a colpire presto. Da una settimana è sotto attacco mediatico: prima Repubblica, poi Striscia la notizia. L’accusa è quella di razzismo, omofobia, antisemitismo, persino “antigretismo” e qualche altro non meglio specificato psicoreato dell’era moderna. La sua colpa? Un bollettino parrocchiale infarcito di articoli non allineati: sul clima, sulla sessualità, sulla pornografia, sul ruolo della paternità e molti casi di cronaca che hanno fatto indignare i cattolici, ultimo lo spettacolo blasfemo di Bologna nel quale si bestemmiava la Madonna.

Le accuse sono partite dal piccolo centro dell’Alto milanese e si sono propagate con una campagna mediatica insistente, di fronte alla quale il sacerdote non ha opposto, evangelicamente, resistenza. Qualcuno lo ha difeso: i suoi parrocchiani, ad esempio, che hanno inviato una lettera a Tempi per far conoscere le virtù del loro parroco. Ma nessuno lo aveva ancora fatto parlare, se per far parlare si intende concedere un diritto di replica che faccia emergere la dignità di un prete e di un uomo e non i “tranelli” tesi invece dalla trasmissione Mediaset che lo ha avvicinato con l’inviata musulmana Rajae Bezzaz. La Nuova BQ lo ha raggiunto e ha scoperto che l’attacco a don Armando è partito da molto vicino alla bella realtà cristiana costruita negli anni e ricca di vita di fede.

«Povera ragazza, alla fine l’avevo anche colpita quando le ho chiesto se le sarebbe piaciuto avere natura divina…».

Ah, quindi, don Armando avete avuto modo di parlare?
A telecamere spente, sì. Era la mia condizione. Ed è rimata a parlare un bel po’.

Di cosa?
Diceva che siamo tutti figli di Dio…

E lei?
Ho detto: «Calma, siamo creature, ma i figli di Dio sono quelli che hanno ricevuto il Battesimo. Allora le ho chiesto se le sarebbe piaciuto essere figlia di Dio e avere natura divina. E’ rimasta a guardarmi allibita…

Poi però il servizio è uscito e lei non ci ha fatto una bella figura: “Parrocchia poco pacifica”…
Scorretto, ma in tutti questi anni nessuno si è mai venuto a lamentare personalmente.

Cioè?
Pubblico regolarmente il nostro bollettino che si chiama Il Mantice, da 20 anni. Lo faccio cercando di attingere a quegli articoli pubblicati su altri giornali per fare un’opera educativa: siamo immersi in questa cultura gramsciana di tipo marxista, egemonizzante. Ci stanno facendo andare incontro al pensiero unico cambiando la cultura e inserendoci in un’egemonia culturale antiumana.

Ma di che articoli si tratta? Striscia la Notizia si scandalizza addirittura per gli articoli di Silvana De Mari…
Sono articoli tra i più disparati: certo, c’è la De Mari, ma c’è anche Agostino Nobile, Stefano Fontana, Roberto De Mattei. Guardi che ci sono anche tanti articoli presi dal Timone e dalla Nuova Bussola Quotidiana…

Ce lo immaginavamo…
Il mio intento è offrire ai miei parrocchiani un pensiero diverso.

A qualcuno non è piaciuto, però. Si è fatto un’idea?
Su questo preferisco non parlare, dico solo che tutto è partito dal Pd di Vanzaghello.

Infatti, si parla di una consigliera regionale…
Bè, è chiaro che qualcuno al Pd in Regione gliel’avrà segnalato, ma ripeto, non mi faccia dire niente. Nel video di Striscia alcuni di questi hanno fatto in modo di farsi trovare “casualmente” mentre passava la troupe. Diciamo così.

Si sente amareggiato?
Sono amareggiato per gli insulti che i parrocchiani, che mi hanno difeso, hanno ricevuto in piazza. La popolazione è chiaramente dalla mia parte, ma gli attacchi sono inqualificabili. Mi dispiace. Ma sono contento per una cosa.

Quale?
A parte i messaggi ricevuti da molte parti d’Italia, quanto accaduto è servito per mostrare che siamo in un sistema totalitario in cui c’è l’olio di ricino mediatico che viene somministrato dolorosamente e a differenza del Ventennio non passa dopo due giorni, ma lascia ferite e infanga le persone. Nessuno è entrato nel merito degli argomenti.

Su internet lei fa spesso parlare di sé…
Sono anni che sono martellato. Quando ho incoronato la statua della Madonna ho chiesto ai parrocchiani di portare un po’ d’oro. Si è presentata Rete 4 alludendo al Fascismo. La verità è che in parrocchia facciamo tante cose per la gloria di Dio: Adorazione eucaristica perpetua, Rosario perpetuo e molto altro…

E questo perché dà fastidio?
Si stupisce? Ho fondato la parrocchia sui due pilastri del sogno di don Bosco: la Madonna e l’Eucarestia. Per il Rosario perpetuo servono 700 oranti, ad esempio.

Andrà avanti?
Ma io non devo rimproverarmi nulla. Anzi, semmai questa vicenda ha scoperto le intenzioni di alcuni: l’intolleranza dei cosiddetti tolleranti, la misericordia farlocca dei cosiddetti misericordiosi…

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