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Vaccini/2, Massimo Galli: ‘Raggiungere tutti, fragili in strutture protette’

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MILANO – “In alcuni casi e’ successo che la persona vaccinata si e’ accorta di essere infettata dopo la somministrazione, a distanza di qualche giorno. In questi casi si e’ capito che non bisogna fare la seconda vaccinazione, perche’ le persone che hanno fatto vaccinazione e malattia, si sono immunizzate. Raramente succede che queste persone sviluppino la malattia in maniera rilevante. In ogni caso, delle persone che hanno fatto il vaccino, possono esservi pruriti, gonfiori e mialgie al braccio dove e’ stata fatta l’inoculazione, in alcuni rari casi c’e’ febbre, spossatezza, cefalea.

Nel vaccino Pfizer si riportano alcuni eventi non difformi da questi e comunque non frequenti, un po’ meno per Moderna. Coloro che hanno preso il placebo, nello studio Pfizer, non c’e’ alcuna differenza sulla cefalea con chi ha avuto il vaccino realmente. Rispetto alle persone con malattie autoimmuni note ci stiamo organizzando per fare il vaccino, anche perche’ a detta di tutte le societa’ scientifiche, la somministrazione si puo’ e io reputo si debba fare. Io vaccinerei tutti, trattandosi di persone fragili e’ essenziale una protezione, magari con una somministrazione in ospedale o comunque in un contesto a sorveglianza sanitaria”.

Cosi’ detto Massimo Galli, ordinario di malattie infettive alla Statale di Milano e primario all’Ospedale Sacco, intervenendo nel webinar ‘Pandemia Covid-19, vaccini e Parkinson’, organizzata dalla Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus.

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