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UrbanaMente Giovani: Vaccino anti Covid-19 …una benedizione o una maledizione?

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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Tutti noi vogliamo uscire a tutti i costi dalla drammatica situazione che giorno dopo giorno stiamo attraversando, ma siamo davvero disposti a cogliere l’unica soluzione che abbiamo a portata di mano? 

L’argomento ha inevitabilmente portato scompiglio tra persone di ogni età, come è anche emerso da diverse discussioni in classe. I punti di vista sono due, e sono ben distinti: molti la vedono come una sorta di via d’uscita, un’occasione per poter tornare a quella che una volta era inconsapevolmente la nostra normalità, un’occasione per tornare a viaggiare, a festeggiare e fare aperitivi con gli amici, per poter andare a trovare i propri cari e finalmente poterli abbracciare senza paura. Queste persone non vedono l’ora di poter fare il vaccino – anzi, la maggior parte di loro trova seccante dover aspettare tanto per averlo. 

Altri, invece, considerano il vaccino come un male, come un pericolo per la salute delle persone – essendo stato creato in poco tempo e non potendosi ancora conoscere con sicurezza le conseguenze.  La rabbia di queste persone, però, deriva dall’idea che il vaccino possa essere obbligatorio o che vengano imposte restrizioni a chi non se ne dovesse sottoporre – atto visto solamente come una privazione della libertà di scelta di noi cittadini. 

Parlando inoltre con altri ragazzi, abbiamo notato che, nella maggior parte dei casi, quest’ultimi si trovano ad essere spesso della stessa idea dei loro genitori. Da questo possiamo dedurre quanto i giovani possano essere condizionati dalle idee delle persone che considerano più adulte o esperte. In particolare, ci riferiamo a tutti gli adolescenti che si sentono in dovere di rispettare ciò che le proprie figure di riferimento pensino sia più giusto fare: ci teniamo a sottolineare che il corpo è nostro e nostro soltanto, e di conseguenza lo sono anche le decisioni che, in maniera ponderata e motivata, scegliamo di prendere. 

 

 

 

 

Greta Apollonio e Diana Negura, 5A Musicale, Liceo Quasimodo

 

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