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Dall'archivio:

Urbanamente Giovani- Una giornata speciale con Liliana Segre, di Lara Fogarty

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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Il 31 gennaio 2021 mi è stata data un’opportunità a dir poco speciale: ho potuto incontrare Liliana Segre e assistere in prima fila all’evento annuale che la vede protagonista, che si tiene ormai da 25 anni al Memoriale della Shoah di Milano.

L’evento era legato alla ricorrenza del 30 gennaio, giorno in cui si ricorda la deportazione dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano di 605 cittadini italiani di famiglia ebrea , tra cui la Senatrice, quando aveva solo 13 anni. Era il 1944. Direzione: Auschwitz. Oramai sono passati 77 anni da quel terribile giorno, ma Liliana ogni anno, con i suoi 90 anni e una lucidità impressionante, torna per raccontare la sua storia, l’importanza di non lasciare spazio all’indifferenza (parola scritta a caratteri cubitali sul muro che accoglie chiunque entri nel Memoriale) ma soprattutto per far vivere il ricordo di chi non ce l’ha fatta e non è più tornato per testimoniare quella atroce esperienza.

Oltre ovviamente alla carica emotiva e al valore storico che questa ricorrenza porta con sé, quest’anno più di altri è stato davvero straordinario poter partecipare: vista la situazione precaria in cui ci troviamo e che oramai conosciamo bene, non era previsto il consueto pubblico che arrivava anche a 400 e più persone, tra cui anche molti studenti delle scuole di Milano e dintorni. L’evento sarebbe stato trasmesso in diretta su YouTube e Facebook, ma, a sorpresa, mi arriva un messaggio in cui mi si chiede se voglio recarmi lì di persona. Come avrei potuto rifiutare?

Uno degli enti organizzatori è la comunità di Sant’Egidio, di cui io faccio parte in quanto volontaria del progetto Scuola della Pace; insieme ad altri ragazzi aiutiamo alcuni bambini e le loro famiglie, per la maggior parte immigrati da altri paesi, a integrarsi, a imparare l’italiano, ad avere un punto di riferimento in un mondo completamente nuovo e molte volte notevolmente diverso da quello da cui loro provengono.

Dunque, io e altri sette Giovani per la Pace siamo stati scelti per incontrare Liliana Segre al binario 21.

Quella domenica hanno partecipato molti personaggi noti come il sindaco Sala, l’arcivescovo di Milano Mario Delpini e il fondatore stesso della Comunità Andrea Riccardi; si sono susseguiti vari interventi, interessanti ma soprattutto appassionati. Mi ha colpito in particolare il sindaco, che ha dichiarato di voler impegnare tutte le sue energie perché gruppi estremisti e violenti non salgano al potere e non diffondano ancora di più queste idee di odio e persecuzione: sono parole molto importanti e solenni, che speriamo tutti siano applicate concretamente affinché la storia non si ripeta una seconda volta…

Al termine dei vari discorsi, inframezzati da canzoni tradizionali ebraiche eseguite da un coro di un liceo classico di Milano, un fiume di giornalisti si è riversato sulla Senatrice, ma noi ragazzi siamo stati abbastanza fortunati da poter fare una foto con lei: per caso io mi trovavo molto vicino e Liliana mi ha preso a braccetto e si è appoggiata a me. È stato davvero emozionante, ma soprattutto è stato molto naturale: era come avere accanto una nonna, pronta a tramettere le proprie esperienze di vita e la propria saggezza.

Dopo un breve giro del museo del Memoriale sono tornata a casa. Ancora adesso ci penso e mi ritengo più che mai fortunata: è stata sicuramente un’esperienza formativa che mi ha arricchita nell’animo e che porterò con me per tutta la vita.

Lara Fogarty , classe 4B, Liceo Classico Quasimodo

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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