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UrbanaMente Giovani: “L’Io che guarda: oltre lo specchio di Narciso” con Marco Invernizzi

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MAGENTA/ABBIATEGRASSO – UrbanaMente Cultura 2020. “Delir-Io: c’è della ragione in questa follia”. Nell’auditorium dell’Istituto Bachelet di Abbiategrasso, martedì 18 febbraio 2020, Luigi Vero Tarca, professore onorario di filosofia teoretica all’università Ca’ Foscari di Venezia, ha tenuto una lezione dedicata ad un lato inquietante dell’essere umano del nostro tempo: l’Io viene oggi diffusamente assunto come valore assoluto e ciascuno si sente autorizzato ad esprimere la propria opinione come fosse verità. Bravi sono stati i due studenti che hanno posto la domanda: come superare il confronto tra opinioni quando il principio che guida il dibattito è la negazione dell’opinione-verità dell’altro?

La risposta del filosofo è una via da tracciare e insieme un metodo.

In ogni discussione, anche la più delirante, c’è del vero, del buono, ma…il pensiero che procede secondo la negazione dell’altro finisce con il travolgere anche se stesso. Nella relazione invece vale la conversione reciproca, paziente, positiva, ispirata dal diritto-dovere di esprimere con sincerità le proprie autentiche convinzioni, senza calcoli di convenienza.

Seguire tutti i passaggi della riflessione non è stata cosa facile; l’esercizio filosofico ha però attivato circuiti inconsueti e poco frequentati del pensiero. Un’operazione benefica per l’essere umano che, dati statistici alla mano, utilizza solo una minima parte della sua immensa dotazione: l’intelligenza.

 

E’ interessante notare come i temi affrontati da un filosofo ritornino spesso nella relazione di altri filosofi, si richiamino o vengano richiamati nella mente dello spettatore. Un avanzare e ritornare che non significa arretrare o perdere la direzione ma accrescere la consapevolezza della complessità dell’Io. Il delir-io di cui ha parlato Vero Tarca lo ritroviamo esattamente specchiato in Narciso.

 

La sera del 29 gennaio, al teatro Nuovo di Magenta, l’associazione culturale “Urbanamente” ha accolto come relatore dell’incontro Marco Invernizzi. La serata ha avuto come titolo: “L’Io che guarda: oltre lo specchio di Narciso”.

Il mito

Narciso è un celebre personaggio presente in diverse versioni della mitologia greca. La più nota: Eco, ninfa col dono particolare del canto, era stata punita dalla dea Era per averla ingannata, così non poteva più parlare liberamente, ma solo pronunciare le ultime parole dette dal suo interlocutore. Un giorno seguì Narciso nel bosco e provò a dichiarargli il suo amore, ma lui, sconcertato ed impaurito la respinse. La povera ninfa si nascose in una grotta, dove morì consumata dal suo amore e di lei rimase solo la voce. Invece Narciso, ammirando per la prima volta la sua immagine riflessa nell’acqua, si sporse per afferrarla, ma cadde disgraziatamente nel fiume e annegò.

La psicoanalisi

Il narcisismo è l’amore, giusto o patologico, rivolto nei confronti della propria persona. A occuparsi dello studio del narcisismo fu per lungo tempo la psicoanalisi, distinguendo due fasi: primaria e secondaria. Il narcisismo primario ha come oggetto di studio il bambino, che nelle prime fasi di vita non riesce a concepire nulla al di fuori di se stesso, arrivando così a pensare che ogni suo capriccio debba essere realizzato. Crescendo il bambino impara a riconoscere le persone che gli stanno intorno, e inizia a dare loro parte dell’amore che prima aveva tenuto solo per se stesso. Una parte di questo amore verrà mantenuta dal bambino al fine di andare ad accrescere la sua autostima, che verrà incrementata anche da quelli che vengono definiti impulsi narcisisti, ovvero gratificazioni che vengono in primo luogo dai genitori. La fase secondaria ha come oggetto il giovane/adulto che si trova alle prese con il mondo esterno e con l’instaurazione di relazioni extrafamiliari. Se nella prima fase l’autostima è stata sviluppata in maniera adeguata, allora il giovane sarà in grado di legarsi ad altre persone; qualora si verificasse il caso contrario, ci sarà difficoltà nel vivere una vita sociale adeguata. Il narcisismo nella società contemporanea è un fenomeno presente più che mai, come conseguenza dei canoni di bellezza e comportamento che vengono imposti e che accrescono il desiderio di emulazione.

Il cinema

Come ha fortemente sottolineato il relatore, possiamo constatare che la mitologia greca è ben lontana temporalmente da oggi, ma offre comunque notevoli spunti di riflessione e di sorprendente attualità con interessanti riferimenti cinematografici. La figura di Narciso dimora in noi in modo assolutamente naturale ed inevitabile durante tutto l’arco della nostra esistenza. Molte volte però questa figura può addirittura arrivare a prendere le vesti del dominatore e condurre sulla strada della vanità, dell’egocentrismo e dell’egoismo. Per questo è assolutamente fondamentale imparare a conciliarlo in modo costruttivo ed equilibrato col nostro Io.

 

 

    Articolo a cura di Marta Battistolo e Erica Porta Liceo scienze umane S. Quasimodo

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