― pubblicità ―

Dall'archivio:

Una Tosca trionfale: 16 minuti di applausi alla Scala- di Laura Giulia D’Orso

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

MILANO – Che una serata all’insegna della magia scaligera fosse nell’aria si avvertiva già fra coloro che assiepavano sale cinematografiche alternative e grandi schermi led disseminati nei punti nevralgici della … nuova capitale d’Italia. Coloro che non si erano potuti permettere i prezzi proibitivi della “Prima” che il 7 dicembre come da tradizione inaugura la stagione delle Opere al Teatro alla Scala di Milano avevano numerose alternative. Eppure, ciò che per la prima volta ha stupito è stato l’incanto che ha portato tantissimi giovani a sedersi letteralmente sui marmi della Galleria Vittorio Emanuele e seguire in religioso silenzio, l’opera Pucciniana.

Tosca “kolossal” che rinnova i fasti di Giacomo Puccini della partitura originaria della Prima assoluta a Roma, il 14 gennaio 1900, presentata come documentata nell’edizione critica a cura di Roger Parker per Ricordi, anche se ha presento alcune significative differenze rispetto all’edizione corrente e costituisce uno dei momenti più attesi del progetto pucciniano con cui il maestro Riccardo Chailly riporta al Piermarini le opere del compositore di Lucca in letture che tengono conto delle ricerche più aggiornate.
Tosca” conferma l’impegno del maestro Chailly a riscoprire il repertorio italiano nella sua interezza. Questo progetto culturale va prendendo forma nel corso degli anni: accanto a Puccini si colloca l’approfondimento degli anni di svolta del percorso teatrale verdiano con La Giovanna d’Arco, Attila, Macbeth, del Belcanto con La gazza ladra di Rossini e Don Pasquale di Donizetti e del Verismo con Andrea Chénier, sempre con un’attenzione particolare alle opere presentate alla Scala per la prima volta.
Sono stati 16 lunghissimi minuti di interminabile applauso con cui il pubblico italiano ha ringraziato tutte le maestranze e la bellezza che l’Italia ed i suoi compositori porta con prestigio, tenacia ed immenso talento nel mondo.

“Questo è il petrolio dell’Italia” ha sottolineato il registra Davide Livermore”. Dobbiamo tutti ricordare che abbiamo nonni, zii, storie cantate che vanno fatte riemergere perché è quello che ci identifica come Popolo.
Le opere liriche non son per un museo polveroso o teatri intoccabili ma sono “hic et nunc”, nell’immediato nel presente, ora ed adesso, e l’Italia è piena di cultura. Non basta a nulla “cliccale su un like” ma bisogna viverla, uscire, partecipare, amarla capirla divulgarla.

Una “Tosca” che sembra aver convinto anche il pubblico più esigente, quello dei loggionisti. Il merito va senza dubbio anche agli interpreti. Continui “brava” per la soprano Anna Netrebko (Floria Tosca), arrivata al suo quarto 7 dicembre scaligero, e tanti “bravo” per il tenore Francesco Meli (Mario Cavaradossi) e il baritono Luca Salsi (il barone Scarpia). Per loro anche il lancio di mazzi di fiori sul palco. Visibilmente soddisfatto anche il maestro Riccardo Chailly al termine dell’esecuzione, che è stato poi salutato dal pubblico con un tripudio di applausi.

Per i commenti frivoli sui look, su chi c’era e chi ha presenziato, su un contorno che sa certe volte di pettegolezzo puro cercare altrove.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi