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Dall'archivio:

Una mostra per ricordare “Mario”: tantissimi i presenti

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Nell’ex Sala Consiliare di piazza Formenti, amici e conoscenti si sono stretti attorno alla famiglia di Mariano Medda, il giovane giornalista e fotografo, scomparso tragicamente nello scorso mese di settembre

MAGENTA -Shosholoza, nella lingua dei nativi del Sud Africa, significa “Andare avanti, non fermarsi”. Ed è quello che con  grande compostezza e un coraggio fuori dal comune sta facendo la famiglia di Mariano Medda, il giovane fotoreporter magentino, scomparso in un incidente stradale, nello scorso mese di settembre, quando, a bordo della sua moto, stava percorrendo la Milano Baggio.

“Mario” come lo hanno sempre chiamato i suoi amici, aveva questa grandissima passione per la fotografia. Era davvero molto bravo. Basta guardare i tanti, tantissimi scatti che si possono ritrovare nella sua pagina facebook, tutt’oggi attiva, e divenuta un luogo dove incontrarsi virtualmente e condividere questo amore sconfinato per la fotografia e per il viaggio che lo hanno portato in Sud Africa nell’estate del 2015.  Deve essere nata così l’idea della mostra. Gli amici di “Mario, la sua famiglia, il fratello Francesco e la mamma, la sua fidanzata Elisa, hanno subito assecondato questo bel progetto destinato a proseguire e crescere.  Ne è nato anche un libro fotografico esposto all’ingresso della sala di piazza Formenti.

Così venerdì pomeriggio, il pubblico presente nella Sala Galli era davvero numeroso. C’era il sindaco Marco Invernizzi, l’assessore Enzo Salvaggio, ma soprattutto gli amici di “Mario” come Teo Riccardi, Elia Murgia e tutti quelli che tengono vivo il suo ricordo attraverso queste istantanee davvero uniche. “C’è la sua mano, il suo lavoro, la sua passione” o ancora,  “Guardare con i suoi occhi”. Questi alcuni dei commenti più ricorrenti di un pomeriggio davvero emozionante. La mostra è stata molto visitata anche per tutto il fine settimana.

E adesso? Adesso di guarda avanti Shosholoza!

“Il prossimo passo – ha spiegato l’altra sera Francesco – vorrebbe essere quello di costituire una vera e propria associazione, in ricordo di mio fratello. Vediamo come procedono le cose e con quale seguito ma l’intento è quello”. 

Il seguito, lasciatecelo dire,  è già buono. Avanti tutta. Con quella voglia di fare le cose, ma non per piacersi, ma per fare davvero qualcosa di utile al prossimo. Non è un caso, infatti, che il ricavato delle offerte libere raccolte durante questo fine settimana,  sia stato devoluto al Comitato Maria Letizia Verga per lo studio e la cura della leucemia del bambino.  Una realtà che Mariano da bambino, aveva conosciuto bene, tanto che grazie all’aiuto di questi medici era riuscito a sconfiggere la leucemia. Una missione anche questa che deve continuare.

F.V.

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