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Dall'archivio:

Una mansio (punto di sosta) lungo la via Francisca del Lucomagno

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( La casa del frate)

In tempi recenti, anche sulla scorta del sempre più crescente e diffuso interesse per i cammini storico-religiosi, si è avviata la riattualizzazione della Via Francisca del Lucomagno, su proposta dell’Association Internazionale Via Francigena (AIVF) e dell’Associazione Amici Badia di Ganna,  come riportato di recente  anche da Ticino Notizie.

Com’è noto,  la Via Francisca del Lucomagno con  l’itinerario di Sigerico  o Via  Francigena  era una delle due vie principali percorse  dai Pellegrini  nel Medioevo  che si snodavano in parte attraverso il territorio italiano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’itinerario di Sigerico  o Via  Francigena  rimanda ad una  relazione di viaggio tra le più antiche  che  risale al 990  ad opera di Sigerico, arcivescovo di Canterbury, di ritorno da Roma dopo aver  ricevuto il Pallio, ovvero la nomina, dalle mani del Papa. In tale documentazione  l’arcivescovo  descrive le 79 tappe  del suo itinerario che  si sviluppa su di un percorso di 1.600 chilometri che parte da Canterbury  arriva a Dover  per attraversare la Manica; da Calais, passando per Reims, Besançon  e Losanna si arriva alle Alpi che vengono passate al colle del Gran San Bernardo. Dalla Valle d’Aosta si scende a Ivrea, quindi Vercelli, Pavia e si attraversano gli Appennini  tra le province di Piacenza e Parma passando per Segalara,  Fornovo di Taro e poi Berceto. Da Pontremoli si prosegue per Lucca, Porcari, Altopascio, Galleno, Ponte a Cappiano, Fucecchio, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Siena, Viterbo per terminare a Roma. I punti di sosta ( mansiones) con la relativa numerazione progressiva  in Lombardia risultano quattro: uno nella Provincia di Lodi e tre  tre in quella di Pavia: XXXIX Sce Andrea, oggi Corte Sant’Andrea  frazione del comune di Senna Lodigiana, XL Sce Cristine, oggi Santa Cristina, XLI Pamphica, come detto oggi Pavia , XLII Tremel, oggi Tromello: 79 tappe, circa 20 km per tappa, tra Senna Lodigiana e Santa Cristina che risulta essere il  punto centrale del viaggio.

A sua volta la Via Francisca del Lucomagno legata ad un  antico tracciato romano-longobardo, storicamente documentato,  partendo da Costanza, centro dell’Europa, e attraversando la Svizzera mediante il passo del Lucomagno giungeva fino a Pavia con un percorso fondamentale di collegamento dallo stesso  centro dell’Europa con la Pianura Padana; queste erano  le seguenti  tappe principali : Costanza, san Gallo, Coira, passo del Lucomagno, Bellinzona, Agno, Varese e Pavia.Significativo oltre al fatto  della mansio di Pavia quale punto di incontro e di unione di questi due itinerari,   di grande interesse poi, alla luce di antichi e giovanili ricordi, che nell’ambito delle manifestazioni che faran seguito alla lodevole  iniziativa del Comune di Robecco sul Naviglio congiuntamente alla Regione Lombardia sulla valorizzazione di tale via,  nei prossimi giorni si darà l’avvio ad un percorso a  tappe di un  tratto  della stessa  Via Francisca del Lucomagno  da Lavena Ponte Tresa-Pavia; inoltre la mansio di Motta Visconti è stata inserita come arrivo della 8° tappa  Abbiategrasso – Motta Visconti e partenza della non e ultima tappa Motta Visconti-Pavia.

Infatti  il ricordo non può  che andare  alla Cä dal frä (la Casa del Frate), situata al confine tra i comuni di Motta Visconti e di Besate e distrutta negli anni ’50 e di certo per secoli  mansio  lungo la Via Mercatorum ( Magenta-Pavia); inoltre la la stessa Via Francisca del Lucomagno  che dall’Abbiatense portava come da recente ricostruzione storica, snodandosi  parallelamente  al corso del fiume Ticino, alla  mansio di Pamphica ( Pavia).

Pare fosse stata anche in anni sconosciuti anche  la dimora di un eremita da cui il nome, comunque  bello  pensare come qui i viandanti e i pellegrini nel tempo antico vi trovassero  luogo amichevole di sosta, di riposo e di ristoro.

Giuseppe Casarini

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