― pubblicità ―

Dall'archivio:

Una grande famiglia LA BELLARIA di Appiano Gentile

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.


APPIANO GENTILE – Domenica 23 settembre 2018, alle 17, nel ‘Giardino d’Inverno’ della Rsa di Appiano Gentile, sarà presentato il volume di 240 pagine, ‘Una grande famiglia LA BELLARIA’, che ricostruisce la storia secolare di una ‘istituzione’ nata come ‘Casa per Pellagrosi’ nel 1864, trasformatasi poi in ‘Ricovero per Vecchi bisognosi’ (1932), in ‘Opera Pia Ricovero Vecchi Poveri’ (1954), in ‘Casa di Riposo per persone anziane’ (1973) e, infine, nel 2003, in fondazione ‘Bellaria’onlus.
Alla presentazione sarà presente l’autore, Giuseppe Leoni e alcuni parenti dei fondatori appartenenti alle famiglie Scalini, Cetti Serbelloni, Martinelli, Pagani. Sarà cura della presidente Paola Bottacin aprire l’incontro al quale parteciperanno i rappresentanti dei tredici Comuni della Bassa Comasca che hanno alimentato la vita della ‘Bellaria’, nominando i rappresentanti nei Consigli di Amministrazione che si sono succeduti negli ultimi cinquant’anni.
Il libro è articolato in dieci capitoli:
I – La volontà del filantropo Carlo Scalini all’origine dell’Opera Pia;
II – Da ‘Ricovero Vecchi Poveri’ a ‘Casa Albergo’;
III – Da ‘Casa di Riposo’ a Fondazione;
IV – La Fondazione ‘Bellaria’ onlus nel XXI secolo;
V – La Rsa: la struttura, il personale e gli Ospiti;
VI – Gli attuali servizi della Fondazione ‘Bellaria’ onlus;
VII – Interviste e testimonianze;
VIII – I Protagonisti nella storia della ‘Bellaria’;
IX – Biografie e indice dei nomi;
X – Note, bibliografia e altre fonti.
Alle origini della ‘Bellaria’ c’è la famiglia degli Scalini, ‘patrioti, industriali, politici, agricoltori, benefattori’, che il libro è riuscito a tratteggiare iniziando la ricerca dai sepolcri del cimitero monumentale di Como per arrivare all’Archivio di Stato della città, dove è conservata la memoria di questa famiglia borghese che tanto ha fatto per l’Unità d’Italia, ma anche per migliorare le condizioni di vita dei contadini.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi