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Dall'archivio:

Un Galà da tutto esaurito per l’Hospice di Abbiategrasso

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ABBIATEGRASSO – Sabato 3 febbraio 2018 nella suggestiva cornice dell’ex Convento dell’Annunciata di Abbiategrasso verrà realizzato il Galà per l’Hospice di Abbiategrasso. Si tratta della prima edizione nata dalla volontà di Cristina Piva e Sara Valandro con la collaborazione dell’Associazione ArteGiano, ente organizzatore, e di Lele Granziero. Un’iniziativa apolitica a cui collaborano le amministrazioni comunali del territorio.

La cucina è affidata allo chef Lele Picelli coadiuvato da Maurizio Biraghi di Trattoria Croce di Malta. Il dolce è firmato Andrea Besuschio, tre torte Gambero Rosso, e il caffè è a cura della Torrefazione PortMoka. L’allestimento è gestito da Consuelo Santoro di Se Fosse un Fiore con la collaborazione di Luisa Maderna di Artemisia. Bach, Beethoven, Mozart e altri grandi della musica classica faranno da sottofondo grazie ai violini e al violoncello Francesco Palà, Angelo Calvo e Giacomo Molteni.

Margherita Antonelli, nota al grande pubblico per le numerose partecipazioni televisive in trasmissioni come Zelig, alternerà gag divertenti a momenti seri di presentazione delle attività dell’Hospice di Via Dei Mille. La Antonelli avrà inoltre il compito di introdurre gli ospiti, tra cui si registra la presenza dell’Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, e dei Sindaci di Abbiategrasso e Magenta Cesare Nai e Chiara Calati.

L’evento ha lo scopo di finanziare l’attività ambulatoriale di cure palliative, avviata nel 2012 presso l’Hospice, i cui costi sono dal 2017 interamente a carico della struttura. L’ambulatorio si sostiene grazie alle numerose donazioni ricevute dall’Hospice e consente di effettuare circa 600 visite all’anno, che si sommano agli oltre 500 pazienti raggiunti al domicilio o ospitati in una delle 14 camere.

Nel corso della serata il gruppo “Amici di Antonio Fasani” consegnerà per mano del consigliere comunale Luigi Tarantola, grande amico di Antonio, una borsa di studio a lui intitolata. La somma raccolta servirà a finanziare il Master di Cure Palliative di Primo Livello presso l’Università Statale di Milano per un infermiere dell’Hospice.

Soddisfatti gli organizzatori che dichiarano: “Avremmo voluto aprire il Galà a più persone, raccogliere più contributi possibili, abbracciare tutta la cittadinanza. Abbiamo fatto circolare la voce quando era solo un’idea, giusto per sondare il terreno. È bastato fare il nome dell’Hospice in un semplice passaparola per raggiungere il tutto esaurito e ricevere addirittura donazioni extra, oltre al contributo di 75 euro previsto per la cena. Non ce lo aspettavamo e ci scusiamo con tutti quelli che non potranno essere presenti.”

La serata, gli allestimenti e perfino i nomi dei tavoli seguiranno un invisibile file rouge: la farfalla. Il lepidottero, simbolo dell’Hospice, è stato selezionato anche per descrivere la Mission del centro di cure palliative. Il motivo della scelta è molto semplice: “la farfalla è avvolta in un abito mirabile […] è un emblema sia dell’effimero, sia di ciò che dura in eterno. È un simbolo dell’anima (H. Hesse)”

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