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Dall'archivio:

Un futuro possibile per la Milano-Mortara (e il sistema dei treni)

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

L’abbiatense Claudio Pirola ha realizzato un interessante documento sulla linea Milano Mortara. La proponiamo nella sua interezza.

 

UNA VISIONE METROPOLITANA

L’istituzione della Città Metropolitana associata, solo qualche tempo dopo, con la creazione della grande area attrezzata per EXPO 2015, erano state viste come grandi opportunità per adeguare in primis un servizio di trasporto pubblico che dalla Grande Città potesse servire una periferia densamente popolata mediante un coinvolgimento attivo dei Comuni di Milano e di quelli della sua provincia.

Auspicio era quello di poter procedere allastrutturazione di una grande aggregazione policentrica che potesse andare al di là di un semplice allargamento urbanistico come somma di abitazioni ma che prevedesse anche una serie di servizi integrati tali da far sentire Milano e quella che era la sua provincia come una realtà che, grazie anche a una rete di trasporto pubblico rinnovata ed integrata, potesse contribuire ad una miglior qualità della vita sull’esempio di molti modelli già esistenti in ambito europeo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ESEMPIO DELLA FERROVIA MILANO-MORTARA-ALESSANDRIA (MiMoAl)

Abbiategrasso è notoriamente il Comune che, tra quelli della provincia milanese, ha la maggior estensione territoriale. Un tempo con agricoltura florida e presidiato da una significativa presenza industriale, ha nel corso degli anni conosciuto un incremento del “pendolarismo” verso la Grande Città di Milano a causa di profonde trasformazioni produttive.

Attualmente la città di Abbiategrasso (ca. 35.000 abitanti, 6.000 pendolari, 21 km da Milano) è servita da una linea ferroviaria, la cosiddetta “Milano-Mortara” (che in realtà sarebbe più corretto definire come “Milano-Mortara-Alessandria” – in sintesi MiMoAl – considerato che una quantità ancorché non maggioritaria di treni vede come capolinea proprio la città di Alessandria) in parte ancora a binario unico.

Tale linea serve nel suo percorso anche altre città importanti fra cui Vigevano (ca. 60.000 abitanti, 8.000 pendolari, 31 km da Milano) nota per le sue bellezze artistiche ed architettoniche e per una florida attività industriale e commerciale che tuttavia  incontra oggi severe difficoltà e Mortara nel cuore della Lomellina (ca. 17.00 abitanti, 6.00 pendolari, 45 km da Milano) divenuto fra l’altro crocevia importante di interscambio per treni merci che conducono direttamente in Cina.

Lasciamo all’interpretazione dei dati statistici ed alle notizie, riportate con ricorrente puntualità dai giornali nazionali e locali, la documentazione dei disagi che in più di una circostanza hanno sfiorato la tragedia. Dettagli a disposizione.

Il dato di fatto che risulta pertanto evidente è un’inadeguatezza strutturale e cronica di un collegamento su ferro che non garantisce anzitutto dignità ad almeno 20.000 pendolari entro un raggio di meno di 50 km dalla grande Città di Milano.

Ne consegue che l’assenza di un mezzo sicuro, affidabile, al di là del disagio che procura ai pendolari, non incentiva neppure chi dalla grande Città potrebbe provare interesse a recarsi in una zona che, per le ricchezze offerte dai Navigli (si pensi agli scorci di Cassinetta di Lugagnano e Robecco sul Naviglio, solo per citare esempi), dalle bellezze artistiche da copertina (la famosa piazza Ducale di Vigevano), dall’estro enogastronomico (presenza di ristoranti stellati e di cascine-agriturismo considerate di eccellenza) e dalle strutture di ricchezza architettonica di rilievo (dall’Annunciata al Castello visconteo ad Abbiategrasso) può diventare elemento di attrattiva per famiglie da un lato ma anche centro strategico di riferimento direzionale esterno e/o universitario, a soli 10 minuti di percorrenza tecnica ferroviaria da Milano. Cosa impensabile oggi. Contribuendo, come conseguenza, ad uno stato di depressione “periferico” che marginalizza i Comuni periferici e non fa onore alla stessa Città metropolitana.

 

I SERVIZI COLLATERALI

Va altresì considerato che, in aggiunta all’inaffidabiltà dei treni, il resto dei servizi è sostanzialmente inesistente. Stazioni chiuse alle ore 20.00, banchine inadeguate, mancanza di sorveglianza, barriere architettoniche estremamente limitanti per salire sui treni, assenza di biglietti integrati autobus-treni-parcheggi-citybikes o di car sharing nei pressi delle stazioni, inadeguatezza di parcheggi, fermate dove, soprattutto per un anziano, un genitore con bambini in carrozzina, un disabile o più semplicemente una persona con difficoltà di mobilità temporanea, risulta praticamente impossibile salire su un treno a causa di banchine non all’altezza dei predellini. Si aggiunga che in molte stazioni non esiste alcun presidio stabile che possa all’occorrenza essere d’aiuto. Per non parlare degli aspetti informativi, a partire dalle segnalazioni e motivazioni dei ritardi che consentirebbero all’occorrenza un’organizzazione alternativa.

 

UN SERVIZIO “ONEROSO”

Last, but not least, il servizio qui sopra illustrato inerente alla MiMoAl è offerto agli utenti a condizioni tutt’altro che economiche rispetto alla media europea in rapporto alla quantità ed alla qualità dei servizi che vengono ordinariamente offerti.

Alcune cifre:

  • Un abbonamento mensile integrato (treno+mezzi ATM una volta arrivati a Milano) costa 84 Euro
  • Non esiste un mensile integrato bus+treno per coloro che provengono da comuni limitrofi (Morimondo, Gudo, Zelo, Cassinetta ecc.). Nessuna convenzione con parcheggi o car sharing.

Si noti che all’estero, in Francia ad esempio, i costi sono i seguenti

  • Un abbonamento mensile “Parigi et banlieue” per un pendolare-lavoratore consente di usufruire di RER o Transilien nelle zone da 1 a 5 – andando per intenderci a coprire distanze ben oltre Mortara – comprendendo l’utilizzo sistematico di tutti i mezzi in sotterranea o di superficie entro queste zone al costo di 75,20 Euro mensili di cui il 50% viene rimborsato in busta paga dal datore di lavoro all’utente indipendentemente dal fatto che lavori in Parigi città o in un Comune nel territorio compreso fra le zone da 1 a 5. Servizio funzionante 24/7, compresi i  bus “Noctilien” che in modo efficiente collegano la Gare Saint-Lazare alla periferia durante tutta la notte. Tradotto, con meno di 38 Euro (fra l’altro si paga per 11 mesi, il dodicesimo è gratuito) si viaggia 365 giorni l’anno a Parigi e provincia notte e giorno con livelli di sicurezza ed una qualità di servizio incomparabili rispetto alla nostra linea MiMoAl.

Ciò impone una riflessione.

PROSPETTIVA

Diverse sono le filosofie di pensiero rispetto ad un’efficientizzazione da un lato della linea MiMoAl e dall’altro o del potenziamente della linea S9 a doppio binario (che, notoriamente, serve da Saronno ad Albairate-capolinea, a 5km da Abbiategrasso).

Una linea di pensiero ritiene che sia necessario prevedere un prolungamento sic et simpliciter di una fermata della S9 da Albairate ad Abbiategrasso che diventerebbe così il nuovo capolinea della linea.

Una seconda linea di pensiero ritiene al contrario che sia indispensabile indirizzare i non più dilazionabili investimenti a favore di un raddoppio della linea da Abbiategrasso almeno sino a Mortara via Vigevano rappresentando questi 2 ultimi Comuni la parte ampiamente maggioritaria di pendolari tra Abbiategrasso e Mortara. Ciò facendo si consentirebbe peraltro di mantenere un collegamento attivo con la Lomellina, oltre che con Abbiategrasso, con tutto quanto ne consegue in chiave di integrazione con Milano e di valorizzazione del territorio con bassissimo impatto ambientale.

Personalmente ritengo che questa seconda ipotesi – di cui si parla peraltro da lunghissimo tempo – dia senza dubbio un maggior valore aggiunto in quanto di visione più ampia e più moderna, in linea con gli ormai sperimentati e consolidati standard europei.

Questa convinzione muove anche dal fatto che, dopo molti anni di discussione, si sta finalmente vedendo la ormai definitiva realizzazione del nuovo ponteche sovrappassa il fiume Ticino in Vigevano (lavori già in fase di esecuzione e che verranno ultimati entro fine 2018, un tempo considerata “la strozzatura” che impediva io raddoppio) “liberando” il vecchio ponte automobilistico che, collocandosi esattamente in parallelo rispetto al binario unico del treno, potrà essere utilizzato come doppio binario ferroviario.Si noti che ciò era stato sempre preso come motivo di ostruzione rispetto alla fattibilità del progetto di prolungamento.

Tralascio ogni approfondimento sul valore aggiunto che tutto ciò consentirebbe a Comuni dunque come Mortara (che ha da qualche mese, paradossalmente, aperto un canale diretto di comunicazione ferroviaria con la Cina) e Vigevano per le ragioni sopra esposte.

UNA CULTURA POLITICA CHE SI TRADUCA IN AZIONE PROPOSTIIVA CONCRETA

E’ necessaria anzitutto una presa di coscienza ed un impegno concreto da parte delle Politica rispetto alla necessità, non più dilazionabili, di destinare con carattere prioritario fondi a favore di un servizio di trasporto pubblico che con i suoi ritardi pone l’Italia come fanalino di coda in un contesto europeo che ha invece fatto passi significativi in avanti al riguardo.

Risulta perfettamente inutile infatti prevedere organismi istituzionali, a partire dalla Città Metropolitana, in assenza di contenuti che ne qualifichino la propria ragion d’essere.

La Politica, con sforzo sinergico tra i livelli di competenza, ha il dovere di affrontare con serietà e determinazione questa sfida.

Il trasporto pubblico, specialmente su ferro, contribuisce a creare reti di relazioni, favorisce il raggiungimento di siti industriali e produttivi, consente di raggiungere facilmente anche a tarda sera teatri nella città di Milano o di Vigevano (dove vi è programmazione di valore), fa migliorare la qualità della vita nel pieno rispetto dell’ambiente ed incrementa livelli di sicurezza di decine di migliaia di passeggeri che per motivi diversi hanno necessità o decidono di spostarsi quotidianamente.

Da ultimo non per importanza, il trasporto su ferro contribuisce in modo determinante a salvaguardare l’ambiente. Si noti al riguardo che la DELIBERAZIONE N° X / 7095 Seduta del 18/09/2017 della Regione Lombardia prevede il blocco del traffico da ottobre a marzo per gli autoveicoli fino ai diesel euro 4 fino al 2020 ed anche euro 5 dal 2025 quando vengono superati i limiti di pm10 per più di 4 giorni consecutivi per tutti i Comuni dell’area metropolitana con più di 30.000 abitanti (Abbiategrasso dunque inclusa). Un provvedimento validissimo che tuttavia mette in difficoltà molti cittadini con scarse ed inefficienti alternative come a tutt’oggi succede.

Una rete di trasporti efficiente porta come conseguenza virtuosa ad una valorizzazione di quella che altrimenti è destinata ad essere sempre più provincia decadente, subendo la marginalizzazione della Città Metropolitana anziché viverla come parte integrante ed armoniosa della stessa.

 Claudio Pirola, pendolare per www.lombardiasostenibile.eu

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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