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Dall'archivio:

Un bambino- di Emanuele Torreggiani

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Cosa non ha fatto un bimbo. Nudo, nel cuore dell’inverno. Semplicemente un bambino. Più forte di Ercole cui guardava con ammirata invidia Alessandro Magno, matrice di ogni imperatore. Eppure un bimbo ha acceso un fuoco divorante sul tema dell’innocenza. La possibilità dell’innocenza. E da lui che contiamo il nostro tempo, gli anni, i secoli dei secoli, Anno Domini, l’anno del Signore, l’anno della nascita del figlio. Duemila diciotto anni fa, l’ieri lontano all’apparenza formale ma, nella sua sostanziale autorità quotidiana, ancora oggi. E domani e i domani che saranno e sono.

Questa sera, già imbruniva a notte, nell’aria tagliente dell’imminente gelata notturna, in quell’esigua piazza, uno slargo di strade ad incrocio, ch’è la Liberazione, dirimpetto l’esigua manifattura del presepio che dimostra la contemporaneità di un tempo lontano e attuale, la comunità musulmana e quella cristiana, indirizzata dal Don Giuseppe Marinoni, il Parroco, si trovano per un augurio comune e condiviso. “Dobbiamo educare i nostri figli mostrando più ciò che unisce le nostre fedi e chiedendo il rispetto delle diversità che solo Dio chiarirà”, estrapolo dalla lettera del Parroco. E non certamente a caso, questa frase illustra tre verbi fondamentali per la cultura: educare, mostrare, unire. Ed in ultimo un’invocazione sottotraccia, chiarire. Già, solo Dio saprà chiarire, in modo chiaro e distinto, le diversità che oggi, un oggi dilatato nella temporalità della nostra vita, breve per ciascuno di noi, tanto dividono. Ed in quel verbo coniugato al futuro, chiarirà, in futuro prossimo che ci appartiene, la consapevolezza della nostra sorella morte corporale, s’innesta la profondità che l’Imam espresse nei pochi giorni passati: “il pensiero della morte deve essere il cuscino sul quale noi si dorme, e questo pensiero, se fosse comune, se fosse consuetudine, ci renderebbe tutti più umili e più sapienti”. Eccoci. Il dunque, per dirla col linguaggio corrente è questa roba qua. Tanta roba, la nostra vita. Un bimbo nudo cosa non ha messo in piedi…

Emanuele Torreggiani

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