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Dall'archivio:

Un accordo per la valorizzazione della ciclovie lungo i canali

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TERRITORIO – E’ stato siglato in questo avvio di 2021 un accordo tra ANBI, l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, il Politecnico di Torino (Dipartimento di Architettura e Design), il Centro Interuniversitario di Ricerche Economiche e di Mobilità dell’Università di Cagliari – CIREM e la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – FIAB.

L’obiettivo è quello di sviluppare programmi di ricerca per lo studio delle relazioni tra la rete nazionale dei corsi d’acqua e quella delle ciclovie regionali e nazionali, armonizzando le norme che ne disciplinano la gestione in sicurezza. In Europa le nazioni all’avanguardia nella costruzione di network ciclabili sono partite dalle infrastrutture già presenti sul territorio, utilizzando proprio le sponde dei corsi d’acqua naturali e la rete dei canali che li connettono. Nel nostro Paese la legge n. 2/2018 “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta” ha previsto il recupero delle strade arginali di fiumi, torrenti, laghi e canali a fini ciclabili. Anche in Italia infatti esiste un grande patrimonio infrastrutturale, costituto dalla vasta e capillare rete di canali irrigui di bonifica, gestita dai Consorzi ma la grande diversità territoriale e la varietà normativa, le problematiche connesse al rapporto tra chi opera nelle aree attraversate dalle vie d’acqua e chi invece le vede esclusivamente come occasione di turismo e, non ultime, tutte le necessarie attenzioni dovute ai temi della sicurezza e del rispetto di chi deve manutenere le reti idriche ne rende difficoltosa la fruizione in chiave ciclabile. Con la firma della citata intesa, i soggetti coinvolti si impegnano a contribuire alla formazione di un quadro normativo nazionale che possa agevolare lo sviluppo di una trama di ciclovie e al contempo di forme di turismo sostenibile connesse senza strappi rispetto a chi già ora opera lungo la rete idrica.

 

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