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Dall'archivio:

Umberto Maerna assolto per non aver commesso il fatto (dopo 4 anni..)

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MAGENTA – Assolto per non aver commesso il fatto. Formula piena per la sentenza di assoluzione con cui ieri il Tribunale di Milano ha scagionato Umberto Maerna, 61 anni, già vicepresidente della Provincia di Milano, indagato per una vicenda assurda e con l’accusa di concorso in truffa e falso ideologico.

Conosco bene la vicenda avendola vissuta, sono stato portavoce di Umberto dal 2000 al 2004 e dal 2009 al 2014, quando rivestì appunto la carica di Vicepresidente e assessore alla Cultura della Provincia di Milano; la Procura aveva ipotizzato irregolarità nell’organizzazione di una serata celebrativa dei reduci milanesi della battaglia gloriosa di El Alamein.

Difeso dall’avvocato Maria Antonietta Marino dello studio La Russa di Milano, Maerna sin dall’inizio del processo ha prodotto una quantità di documenti da cui emergeva in modo chiaro come non ci fosse stata alcuna malversazione.

Persino alcuni teste dell’accusa, nel corso del processo di primo grado, lo avevano scagionato.

Ieri, nel corso del processo d’appello, dopo la condanna a 14 mesi in primo grado comminata nel giugno 2017 è arrivata una piena assoluzione, sia per Maerna che per il coimputato Dario Macchi.

Umberto Maerna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giustizia è fatta, dal momento che nessuno aveva mai creduto che un politico di specchiata onestà come Umberto Maerna, dopo anni di militanza nel Movimento Sociale Italiano, avesse commesso irregolarità o percepito anche solo 1 euro indebitamente.

“Ho sempre servito le istituzioni con impegno, ispirandomi unicamente ai valori di onestà e trasparenza. Attendo che vengano depositate le motivazioni della sentenza per ricorrere in appello, serenamente fiducioso che, nel giudizio di secondo grado, verrà ristabilita la verità dei fatti e affermata la mia piena innocenza”.

Così diceva Umberto Maerna il giorno dopo la condanna. E col senno di poi sarebbero bastate ad evitare 4 anni di gogna mediatico giudiziaria e manettara.

Fabrizio Provera

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