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Dall'archivio:

Tutti i sensi (musicali) del gemellaggio Abbiategrasso-Ellwangen

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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ABBIATEGRASSO – ELLWANGEN La lunga storia dei gemellaggi tra Abbiategrasso ed Ellwangen è un’esperienza veramente totalizzante in ogni ‘senso’. L’ingresso in famiglia, di due bimbi biondi e denti bianchissimi (nel mio caso) porta con sé anche l’odore di patatine diversamente speziate e di deodoranti intensamente penetranti. Di mattina la nostra casa che, di solito, si accontenta del profumo di un caffè e via, per qualche giorno si è riempita del sentore di pane tostato e uova fritte. Anche le percezioni tattili dei due mondi sono diverse: alla minaccia del temporale, noi suggeriamo di coprirsi, i mei due Julius preferiscono rimanere con una semplice maglietta.

Naturalmente in casa cambiano subito i suoni: le note dure della lingua teutonica vengono sussurrate dai piccoli ospiti, appena arrivati e ancora intimiditi, e si mescolano con i richiami meno garbati delle“genti del bel paese là dove ’l sì suona”; la comunicazione assume all’inizio le note di un reciproco tremebondo inglese pronto diventare un magico grammelot in grado di garantire la sopravvivenza e la soddisfazione dei bisogni primari. Per una serata cambia anche il suono del locale che ospita la “carica dei 101!” per il giro pizza del venerdì e grazie ai cori improvvisati degli ospiti maggiorenni, ancora più radicalmente, cambiano i suoni nella birreria di via Mameli. Sabato mattina Piazza Marconi si ferma divertita ad ascoltare l’Inno Italiano suonato dalla banda degli ottoni dei tedeschi seguito da simpatiche marce accompagnate da un giovanissimo talento alla batteria. Suoni nuovi in piazza, sembra davvero di ascoltare la primavera.

Anche per le aule della scuola media di via Legnano è stato un sabato pomeriggio diverso: si tiene l’unica e sola prova generale che le due orchestre si concedono insieme. Immaginate i suoni di una scuola senza alunni, senza alcuna presenza umana, poi andate sulla pagina Facebook del Laboratorio Maffeis per sentire come può risuonare l’atrio della scuola in una giornata particolare. E poi di sera, tra la minaccia di un rovescio di pioggia e una folata di vento, risuona in modo diverso anche il centro della città. Il quadriportico illuminato è uno spettacolo, riscaldato dalla presenza di più di 70 giovanissimi musicisti e dal pubblico delle grandi occasioni è una incantevole conferma. Sul podio del concerto si alternano i gesti misurati e composti del maestro Wendelin Dauser e quelli ampi e coinvolgenti del maestro Michele Fagnani, ma in orchestra i ragazzi imparano anche a interpretare e rispettare gli stili degli altri, di chi parla o suona con una voce diversa dalla propria e sanno come suonare. Grande musica in una grande serata, resa ufficiale dalla presenza del sindaco Nai, del vicesindaco Albetti e dall’assessore Poggi, da sempre vicina al Laboratorio Maffeis, che ha salutato e ringraziato i presenti. Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche al maestro Ghidoni “fondatore” di questa esperienza straordinaria che è il Gemellaggio tra le scuole di musica, all’Avis Abbiategrasso che quest’anno ha sostenuto l’iniziativa, a tutti le famiglie ospitanti e ai due preziosi maestri, Katia Villa e Gianluigi Midali, sempre nelle retrovie ma sempre accanto ai loro ragazzi.

Carla Ticozzelli

 

 

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