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Turbigo: preghiamo per il ragazzo annegato nel Naviglio

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

TURBIGO – Nel pomeriggio di ieri, su Facebook, si sono alternati diversi commenti in merito al fatto che sorvolavano il territorio turbighese due elicotteri e c’era un via vai di auto del 112 e delle Forze dell’Ordine. Verso le 17 si è saputo che un ragazzino pakistano di 8 anni, mentre scendeva verso il Naviglio in bicicletta e caduto dentro il canale. Qualcuno ha visto la scena e ha allertato i soccorsi, ma il tempo passava… e il bambino, trascinato dalla corrente, si è arrestato alla tura-conca, recentemente realizzata in corrispondenza della centrale termoelettrica. Ripescato dopo circa un’ora è stato portato in elicottero all’Ospedale di Bergamo, ma ormai non c’era più niente da fare. Sul fatto sono continuate le discussioni su Facebook e ne riportiamo una:

“Scusate se mi permetto di dire due parole sul tragico fatto avvenuto questo pomeriggio sull’ Alzaia del Naviglio. Io ci sono nata e cresciuta sulle sponde del Naviglio, per l’esattezza nello stesso cortile dove abita proprio quella famiglia. E dopo di me anche le mie figlie. Eravamo in 11 (o forse anche più) bambini che ogni giorno giocavano felici e contenti a pallone, in bicicletta ecc. Quanti palloni sono finiti dentro il naviglio, il tutto senza barriere né protezioni. Quindi ritengo che, almeno in queste circostanze, cerchiamo di spendere il nostro tempo in preghiera per questa famiglia invece di SPRECARLO con le solite polemiche e /o accuse all’amministrazione/ sicurezza del paese.
Scusate lo sfogo”.

 

G.L

 

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