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Dall'archivio:

Turbigo, la testimonianza di Luca: “Mi sono trovato in mezzo alla sparatoria costata la vita al povero Emanuel, una scena terrificante”

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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TURBIGO Si è trovato in mezzo ad una scena che soltanto nei film puoi immaginare di vedere. Invece ti trovi a Turbigo, quello che da tutti viene considerato un bellissimo e tranquillissimo paese tra il Naviglio Grande e il Ticino. Luca di Cuggiono venerdì era in via Allea Comunale, dove è avuta la lite seguita dalla sparatoria costata la vita al povero Emanuel Rroku di 23 anni.

 

“Quell’uomo, quello che ha sparato, ha prima litigato con la compagna – racconta – uno è intervenuto e lui, senza saper leggere né scrivere, gli ha tirato un colpo secco alla gamba. Era visibilmente ubriaco. È successo il finimondo. Sono usciti tutti dal locale e gli sono saltati addosso per disarmarlo. Aveva una pistola piccola. Poi, nel trambusto totale, ha sparato ancora e ha ucciso il ragazzo colpendolo alla gola”.

Luca era vicino all’ambulanza nella quale ha intravisto gli operatori sanitari che praticavano il massaggio cardiaco alla giovane vittima. “Un ragazzino, a petto nudo, ha cominciato ad urlare ‘Sta morendo, sta morendo’ – continua Luca – Quello che ha sparato era riverso sul marciapiede. Tutti lo insultavano. Una ragazza che urlava. Sono arrivate tante auto dei Carabinieri con i giubbotti anti proiettile e auto con albanesi a bordo. Una scena terribile, che mai avrei pensato di vedere a Turbigo”.

Un paese sotto choc che non potrà mai dimenticare quello che è successo. Nell’occasione Luca ha parlato con alcune persone. Un uomo diceva: “Sono venuto a vivere a Turbigo pensando di trovarmi in un posto tranquillo e mi ritrovo con una sparatoria vicino a casa”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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