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Turbigo, il sindaco Garavaglia aumenta la Tari a chi ospita migranti

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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TURBIGO – Ha suscitato un grande clamore la scelta amministrativa del comune di Turbigo, che ha deciso di usare la leva fiscale per contrastare il modello di accoglienza dei richiedenti asilo.

“Turbigo continua a dire no agli sprechi miliardari per la gestione incontrollata dei flussi migratori di profughi. Ieri sera in consiglio comunale abbiamo approvato un forte aumento della tassa Tari per chi eventualmente avesse intenzione di ospitare profughi a Turbigo”.
Sono le parole che il sindaco di Turbigo,  Christian Garavaglia, ha postato ieri sulla sua pagina facebook.

Garavaglia gode di un consenso forte in paese: consigliere dal 1997, quindi assessore e vicesindaco, vince le elezioni nel 2011 e si riconferma nel 2016 sfiorando il 60% dei consensi.

Il primo cittadino di centrodestra, con una decisione assunta nell’ultimo consiglio comunale di mercoledì sera, ha stabilito che per coloro che hanno siglato un accordo con la prefettura per l’accoglienza di richiedenti asilo, il coefficiente per calcolare l’importo della tassa sui rifiuti, sara’ equiparato alla categoria “mense”. Sulla sua pagina social, Christian Garavaglia ha aggiunto “dalle parole ai fatti, continuiamo insieme”, ricevendo un altissimo numero di Like e commenti positivi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“E’ una delibera a favore dei cittadini residenti, a prescindere dalla loro origine, non ha nulla a che vedere con la razza, da noi ci sono cittadini stranieri perfettamente integrati”, ha dichiarato il sindaco  parlando della delibera di Giunta del Comune di Turbigo che prevede un aumento pari a circa sei volte della tassa sui rifiuti, per chi sceglie di ospitare richiedenti asilo in accordo con la prefettura.

“Abbiamo criticita’ sociali di nostri cittadini, a prescindere dalla loro origine, che continuamente dobbiamo risolvere e le risorse andrebbero spese per questo – ha proseguito il sindaco – ho calcolato che per 5082 migranti in accoglienza nella citta’ metropolitana di Milano, vengono spesi circa cento milioni di euro di soldi pubblici, dall’Europa arriva solo una piccola percentuale”.
“E’ stata una presa di posizione politica e amministrativa a favore dei residenti e contro questa politica di gestione dei flussi migratori”, ha concluso

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