MILANO, 15 DIC – “L’ipotesi di reato, per la quale sono in corso le indagini preliminari – scrive il procuratore facente funzione di Milano Riccardo Targetti in una nota – riguarda una possibile truffa perpetrata ai danni dell’Inps posta in essere dalle predette associazioni attraverso l’indebita fruizione di ‘aspettativa sindacale non retribuita’”.
Tale istituto, “previsto dall’art. 31 della Legge 300/1970”, il cosiddetto Statuto dei lavoratori, “riconosce il diritto del lavoratore, eletto al fine di ricoprire una carica sindacale, di poter essere collocato in aspettativa non retribuita percependo la sola retribuzione dal sindacato (e non piu’ dal datore di lavoro originario) beneficiando della contestuale contribuzione figurativa”.
In sintesi, spiega ancora la Procura, “il lavoratore vede riconosciuto dall’Inps, ai fini pensionistici, i contributi maturati, senza che ne’ il datore di lavoro ne’ il sindacato abbiano effettuato versamenti in denaro”. Un beneficio che viene riconosciuto “a condizione che il lavoratore-sindacalista abbia prestato la propria attivita’ lavorativa per un periodo minimo di 6 mesi presso il datore ‘distaccante'”.
Dalle indagini, invece, condotte “con l’ausilio di funzionari Inps”, e’ venuto a galla un sistema attraverso il quale “numerosi sindacalisti” sarebbero stati assunti solo sulla carta “da societa’ compiacenti” senza avervi mai lavorato. E cio’ permetteva “ai sindacati” di ottenere gli sgravi sui contributi.