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‘++Troppe mosche in Lomellina, le raccomandazioni di ATS Pavia

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

LOMELLINA   La presenza massiccia di mosche sul territorio che si sta riscontrando nelle ultime settimane in molti comuni della provincia di Pavia, e in particolare della Lomellina – con numerose segnalazioni pervenute dai cittadini – può avere origini diverse e risulta favorita da molteplici fattori ambientali e antropici.

ATS Pavia fornisce alla popolazione alcune indicazioni su cause e modalità di affrontare il fenomeno.

Dal punto di vista ambientale, l’ampia disponibilità di sostanza organica, tipica delle aree rurali, e il clima caldo-umido della stagione corrente, offrono le condizioni favorevoli per la proliferazione di mosche. Dal punto di vista antropico, invece, le attività di allevamento di animali, lo spandimento di deiezioni zootecniche a scopo agronomico, la produzione di rifiuti organici, contribuiscono in maniera determinante alla proliferazione di mosche fino a infestazioni massicce.

La presenza di mosche è proporzionale a:

vicinanza degli allevamenti e delle aree coltive alle aree residenziali;

corretto stoccaggio e gestione dei rifiuti zootecnici;

gestione degli allevamenti per quanto riguarda le attività di pulizia e la manutenzione dei locali di ricovero e stabulazione animali,

confezionamento e deposito prodotti;

gestione dei trattamenti di disinfestazione: la presenza di mosche risulta rilevante laddove i trattamenti disinfestanti sono inesistenti, occasionali ed effettuati in proprio e senza conoscenza della problematica.

L’esecuzione di trattamenti in proprio con l’utilizzo sempre degli stessi prodotti dà origine a resistenze, risulta quindi necessario farsi indirizzare e seguire da personale specializzato.

Lo spostamento delle deiezioni animali sui terreni, quali l’effettuazione di cumuli di letame non maturo, vietato dalla normativa vigente, così come lo stazionamento di liquame, oltre a rappresentare un rischio di inquinamento, equivale allo spostamento di una possibile causa di proliferazione di mosche.

I territori più colpiti dal fenomeno delle infestazioni sono quindi quelli confinanti con terreni ad uso agricolo. Di conseguenza, un efficace controllo si può raggiungere rimuovendo le condizioni di insalubrità ambientale e assicurando una corretta gestione degli allevamenti di animali e dei loro reflui.

A fini preventivi, ATS Pavia segnala le seguenti azioni in grado di evitare fenomeni di infestazione:
rispetto delle norme in materia di stoccaggio e spandimento dei reflui zootecnici;
presentazione e adozione del Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) degli effluenti di allevamento da parte dei titolari di allevamenti;
verifica che le aziende titolari siano effettivamente dotate degli stoccaggi previsti nei piani adottati e che si attengano al Piano di spandimento.
razionale smaltimento dei rifiuti organici solidi, curando l’individuazione e l’eliminazione di eventuali rifiuti abbandonati sul territorio;
corretto stoccaggio dei rifiuti organici solidi presso le aree private annesse ai supermercati, ristoranti e industrie alimentari.
Relativamente agli allevamenti di animali, specie per quelli ubicati vicino ad aree abitate, ATS consiglia di eseguire anche le seguenti azioni:
imbiancatura annuale con idrato di calce delle pareti e dei soffitti di tutti i locali di ricovero degli animali e dei locali annessi;
quotidiana e accurata pulizia dei locali di allevamento e locali annessi;
collocazione delle deiezioni solide in apposite platee impermeabilizzate costruite a regola d’arte;
spandimento corretto dei reflui zootecnici sui terreni agricoli, con interramento immediato;
esecuzione di trattamenti di disinfestazione/demuscazione.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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