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Trecate: un piazzale per i ‘Martiri delle Foibe’. Nella frazione di San Martino il ricordo di Emanuela Loi

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TRECATE (NOVARA)  –  È intenzione dell’Amministrazione comunale di Trecate procedere all’intitolazione del Piazzale in Via Torino – Frazione San Martino di  Trecate ad Emanuela Loi” (nella foto sotto e in evidenza) agente della Polizia di Stato assegnata alla scorta del magistrato Paolo Borsellino.

 

 

 

 

 

 

 

“L’idea – spiegano i Consiglieri Cesare Fregonara e Filippo Sansottera firmatari della mozione – rientra nell’ambito delle iniziative del 21 marzo, giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie e rispecchia l’impegno profuso dalla Città di Trecate su queste tematiche negli ultimi anni, che ha dimostrato un chiaro impegno in questo senso sia a livello istituzionale che tra il tessuto sociale, in una sinergia che ha denotato sensibilità e spirito di iniziativa.” 

L’intitolazione, che non comporta mutamenti al nome di alcuna delle attuali strade o piazze, è in attesa dell’approvazione da parte del Prefetto di Novara, prima di diventare esecutiva a tutti gli effetti. Emanuela Loi aveva solo 24 anni quando fu assegnata alla scorta di Borsellino, il magistrato con cui perse la vita nella strage di via D’Amelio Nata nel 1967 a Cagliari, visse a Sestu fino al conseguimento del diploma magistrale. Nel 1989 entrò nella Polizia di Stato e frequentò il 119° corso presso la Scuola Allievi Agenti di Trieste dove divenne, tra l’altro, tiratrice scelta. Due anni più tardi venne assegnata a Palermo dove le furono dapprima affidati i piantonamenti, in seguito le scorte, anche se non aveva ancora completato l’addestramento (per prima la senatrice Pina Maisano Grassi e infine il magistrato Paolo Borsellino).

Fu la prima agente donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio quel tristemente famoso 19 luglio 1992, giorno dell’attentato al Giudice Borsellino, avvenuto sotto la casa della madre del giudice.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sempre su proposta del Consigliere Fragonara l’Amministrazione Binatti (qui sopra nella foto il Sindaco), ha recentemente deliberato l’intitolazione del Piazzale in Via Murello ai “Martiri delle Foibe” per conservare la memoria delle tragiche vicende occorse al confine orientale del nostro Paese durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra.

I primi italiani che subirono l’epurazione titina furono carabinieri, poliziotti, guardie di finanza, militari e collaborazionisti, insieme alle loro famiglie. Il sistema era drammaticamente semplice: dopo aver legato le vittime insieme sull’orlo delle foibe, i partigiani titini aprivano il fuoco e i colpiti precipitavano nel baratro tirandosi dietro tutti gli altri che così subivano una morte lunga e dolorosissima. In questo clima di terrore, il 10 febbraio 1947 venne firmato il Trattato di pace di Parigi che consegnò integralmente l’Istria e la Dalmazia alla Jugoslavia determinando l’esodo di decine di migliaia di persone costrette ad abbandonare case, terreni e beni confiscati dal nuovo governo per emigrare in Sud America, Australia, Canada, Stati Uniti d’America o trovare rifugio in un’Italia che, però, non li accolse sempre a braccia aperte. Smistati su tutto il territorio nazionale, vista l’enormità del fenomeno, alcune centinaia di profughi arrivarono anche a Novara dove furono inizialmente ospitati nella Caserma Perrone. Nonostante le numerose prove di solidarietà il rapporto tra la popolazione novarese e i nuovi arrivati conobbe momenti di tensione. Nel 1952 il Governo stanziò fondi sufficienti a realizzare nuove abitazioni da assegnare ai profughi ospitati nei centri di raccolta. Fu così che nel 1953 iniziò la costruzione del Villaggio Dalmazia, inaugurato poi nel 1956.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La documentazione relativa all’intitolazione è stata sottoposta al Prefetto di Novara e si è in attesa dell’autorizzazione dell’Ufficio Territoriale di Governo, per poi formalmente procedere all’intitolazione e alla posa della targa.

 “Finalmente, grazie alla sensibilità dell’Amministrazione comunale che ha accolto la mia proposta – spiega Cesare Fregonara, Consigliere comunale incaricato all’Attuazione del Programma Amministrativo – sarà possibile commemorare permanentemente le tante vittime degli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, avvenuti tra il 1943 e il 1945 a cui è seguito.”

 

 

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