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Trasporti e sicurezza: “Facciamo come ATM”

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La FIT Trasporti propone di replicare il modello della sala operativa di Atm dedicata ai viaggiatori. Un’esperienza da valorizzare ed esportare”.

milano mortaragiovanni abimelechMILANO –  Sicurezza e trasporti. Ha destato particolare clamore l’ultimo fatto di cronaca, che ha visto una giovane 16 enne subire violenze da parte di due nordafricani, su una carrozza della Milano Mortara. Ma è possibile senza una totale, nonché impossibile, militarizzazione delle nostre Stazioni e delle nostre tratte ferroviarie, trovare una soluzione al problema?

Da anni la Sala Operativa di Atm dispone di un particolare sistema in base al quale è possibile seguire, passo dopo passo, il singolo viaggiatore. Non si tratta, dunque, di una piattaforma legata unicamente ai mezzi di trasporto in viaggio. Viceversa, si tratta di una sorta di grande ‘occhio elettronico’ che monitora costantemente quanto accade nelle stazioni del sistema integrato metropolitano milanese e che consente, quindi, di inquadrare il viaggiatore dall’inizio alla fine della sua presenza all’interno della MM.  “E’ un’esperienza ben collaudata – spiega Giovanni Abimelech Segretario della FIT Cisl Lombardia (nella foto sopra) – a questo punto, dopo i recenti fatti di cronaca, s’impone con ancora maggior forza, l’esigenza di estendere questo know how al sistema regionale dei trasporti”.

In verità, la proposta di Abimelech e del sindacato di categoria non è nuova. Già dopo l’efferato fatto di sangue che tutti ben ricorderanno, ovvero, del controllore preso a colpi di machete,  Abimelech propose questa soluzione.

“Perché le telecamere da sole non bastano, così come è fondamentale avere personale adeguatamente formato”. Soprattutto perché le risorse umane in campo, intese come Forze dell’ordine (Polizia di Stato e PolFerr), piuttosto che guardie giurate, sono esigue. “Presidiare tutti i treni così come tutte le tratte è pressoché impossibile – dice Abimelech – e allora cerchiamo di ottimizzare la loro presenza. Rendiamola più incisiva, accompagnandoli e sostenendoli nella loro attività quotidiana”.

In che modo? Appunto, tramite il modello della Sala Operativa Viaggiatori di ATM. “Così facendo – precisa – fin dall’ingresso nel sistema Ferroviario (così come già accade per ATM) di un malintenzionato, si potrebbero allertare le Forze dell’Ordine e metterle sulle sue tracce”.

“Tornando sull’ultima vicenda che ha visto coinvolta quella povera ragazzina – rimarca il Segretario della FIT Cisl Lombardia – adesso, ci ritroviamo con due delinquenti in circolazione che diventano difficili da rintracciare. Questo genere d’infrastrutture, oltre ad essere un deterrente, è un sostegno all’azione investigativa delle Forze dell’Ordine. Inoltre, ha un valore non secondario per quanto concerne l’opera di prevenzione che resta essenziale”. 

“Questi concetti – aggiunge Abimelech – li ho più volte ribaditi sia al Prefetto, che a Regione Lombardia. Adesso serve la volontà politica da parte di tutti. A cominciare da RFI, Ferrovie Nord Milano e Trenord che sono i tre soggetti titolari della rete regionale”. Perché al netto dei costi, per il dirigente della CISL trasporti il nodo è  questo.  

“A questo proposito, voglio ricordare che per i sei mesi di EXPO, si realizzò una sala operativa dedicata per monitorare il pubblico che accedeva al sito dell’Esposizione Universale. Sono convinto che si debba fare una cosa analoga per tutelare la sicurezza quotidiana di utenti e lavoratori”. 

Sempre per chiudere il capitolo Abimelech chiosa: “In Europa come fondi comunitari, non mancano di certo le risorse nell’ambito delle infrastrutture destinate alla sicurezza e all’antiterrorismo. Personalmente, credo che con un po’ di creatività, anche qui si potrebbero trovare diversi spazi d’investimento. Basta volerlo”.

*nota stampa a cura di FIT Cisl Lombardia

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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