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Trapianti: a Pavia il terzo trapianto di rene da donatore vivente incompatibile

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Si tratta di un uomo tedesco,  donatrice la moglie italiana

PAVIA  – Al Policlinico San Matteo di Pavia è stato “eseguito con successo il terzo trapianto di rene da vivente ‘ABO’ incompatibile”, annuncia l’Irccs lombardo ricordando che i primi due interventi sono stati effettuati nel 2018, entrambi andati a buon fine: uno tra marito e moglie e uno tra fratello e sorella. Questa volta il ricevente è un paziente tedesco da molto tempo residente in Italia, mentre la donatrice è sua moglie, italiana. “Il trapianto doveva essere eseguito a marzo, ma l’emergenza Covid lo aveva impedito”, sottolinea Teresa Rampino, direttore facente funzioni dell’Unità operativa complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto del San Matteo.

“Il ricevente è stato ricoverato 10 giorni prima del trapianto per essere sottoposto alle cure necessarie per ricevere un rene ‘incompatibile'”, prosegue l’esperta. I sanitari riferiscono che attualmente le condizioni cliniche del trapiantato, che è stato dimesso, sono “buone” e “il rene funziona perfettamente”.

Il programma di trapianto ABO incompatibile – spiegano dall’ospedale – prevede un trattamento immunosoppressivo specifico che include la rimozione di anticorpi anti gruppo ABO mediante una tecnica di immunoadsorbimento, una diversa strategia trasfusionale, un rigido coordinamento operativo del personale e un controllo rafforzato della sterilità e igiene. Anche in questo caso il paziente è stato sottoposto a sedute di immunoassorbimento per rimuovere dal sangue tutti gli anticorpi anti gruppo ABO, e alla somministrazione di farmaci immunosoppressori per distruggere le cellule del sistema immunitario che producono tali anticorpi. La preparazione, nonostante l’incompatibilità di gruppo sanguigno, ha permesso all’uomo di ricevere il rene dalla moglie.

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