Ho questa sensazione, ormai quasi una certezza, che abitare immersi in posti dominati dalla natura, rurali, veri, dove il lavoro è duro e la vita non è facile, aiuti la musica folk e country a nutrirsi di sentimenti autentici che la vita di città e metropoli non potrà mai darti. Opinione personale ovviamente, di certo anche le città offrono talenti importanti, ma questo tipo di musica, il folk country con sapore di bluegrass in posti come le Ozarks Mountains, trova terreno fertile.
James Green, leader dei Broken Binding, viene dal Missouri sud occidentale ed è da sempre immerso nella natura di questi luoghi e il suo sound né impregnato. Una musica diretta e sincera, che sgorga dalla sua chitarra nel suo garage e va direttamente allo studio di registrazione. Aiutato da un’ottima band che è con lui da qualche tempo, il buon James dopo oltre 20 anni di vita in varie band della sua zona, ha deciso che finalmente era ora di mettere nero su bianco le sue idee e i suoi pezzi. Immagino che non deve essere stato facile con tante idee in testa e tante influenze ma il risultato è davvero eccellente. I 9 pezzi di questo Through the Night raccontano storie di speranza ma anche di disperazione, una sorta di viaggio attraverso esperienze di vita vera, lavoro, perdite e conquiste.
Il suono che esce dalle casse quando facciamo partire la title track non è ben definito, non è un genere che si può facilmente catalogare e forse questo è anche il risultato delle varie esperienze musicali di Green. Ha suonato rock, ha suonato punk rock e poi anche country e bluegrass.
Ecco c’è molto sapore di tutta questa musica, anche se il banjo di Aaron Collins e la steel-guitar di Mike Blehm ancorano questo pezzo alla terra delle Ozarks. Trascinante e davvero emozionante. Capisco perchè il leader ha detto che ha scelto il nome del disco proprio perchè questa canzone ha rapito tutta la band.
Ma anche il successivo brano, Adelaide, con il suo banjo e il suo sapore di ballata western, piace molto e la voce di James Green è adatta a raccontare queste storie. E’ sì una ballata country bluegrass ma c’è molto rock nella struttura del brano e nell’appeal del pezzo.
Fire in Stone è un brano ritmato, una di quelle ballate folk tragiche ma che hanno un ritmo da battere col piede, la band fa un lavoro egregio e poi si esplode nella seconda parte del pezzo con una cavalcata anche qui dal sapore di frontiera, chitarre banjo e steel guitar intrecciate in un finale tirato.
Heaven Knows inizia con un intro al pianoforte, inusuale per un disco folk bluegrass e infatti il pezzo ha un’anima quasi rock, una ballata intensa che però non stona in questo disco dalle influenze così varie. Il songwriting di James Green è vario e convincente, l’aver suonato in giro per locali per oltre 20 anni ha portato esperienza e sicurezza nei propri mezzi.
Splendido il lento country acustico di I’ll Leave My Heart With You dove la voce di James Green ci regala il suo meglio, impreziosisce il tutto il delicato suono di banjo in sottofondo.
Il lavoro si chiude con il basso quasi punk rock di Tail Lights, un brano che sterza decisamente verso il rock americano da strada, chitarra e ritmo. Non stona affatto con il resto di questo bellissimo disco anzi gli regala una varietà inattesa e piacevole. Il lavoro delle chitarre è davvero rimarchevole, splendido l’assolo di Shawn Brockert incastonato a fine pezzo. Un maniera perfetta di finire un disco che mi ha davvero stupito positivamente.
Non lo scopro certo oggi, ma c’è tantissimo talento nel sottobosco della musica americana, tanti artisti indipendenti che meritano attenzione e sono sempre felice di scoprirne di nuovi.
Un esordio che lascia ben sperare per il proseguo della carriera di James Green e i suoi The Broken Binding, un disco vario e mai noioso o ripetitivo che sicuramente resterà nella mia playlist per molto tempo.
Buon ascolto,
Claudio Trezzani by Trex Roads www.trexroads.altervista.org
(nel blog trovate la versione inglese di questo articolo a questo link : https://trexroads.altervista.org/through-the-night-the-broken-binding-english/ )
