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Tentato omicidio a Inveruno, la vittima scagiona il presunto aggressore: “Non è stato lui ad accoltellarmi”

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INVERUNO Colpo di scena per il tentato omicidio di Inveruno. Luigi Gatta, il 41enne inizialmente sospettato dell’aggressione e messo in carcere, è stato liberato. Rimane a San Vittore in virtù dell’aggravamento della precedente misura riguardante lo scippo ad un’anziana a Casorezzo, per la quale il giudice aveva disposto il carcere al posto dei domiciliari dopo i fatti di Inveruno. Ma il suo legale, l’avvocato Roberto Grittini presenterà istanza per la scarcerazione anche da quell’episodio.
Il colpo di scena è fresco dell’altro giorno e nasce dalle dichiarazioni del nordafricano accoltellato. L’ordinanza di revoca della misura cautelare nei confronti di Gatta, firmata dal Gip Patrizia Nobile, riferisce che è stato lo stesso nordafricano a scagionare Gatta. Si sarebbe limitato a commentare positivamente con gli autori del reato il ferimento avvenuto sulle scale del condominio di via Palestro dicendo testualmente «avete fatto bene». Tutto sarebbe partito in una sala giochi quando il nordafricano, non ancora identificato con certezza, avrebbe avuto un alterco con alcune persone che lo hanno aggredito. La vittima sarebbe poi fuggita verso il condominio di via Palestro. Tesi questa che, seppur con ancora parecchi dubbi, sarebbe avvalorata dalle tracce di sangue rinvenute sulle scale interne.

Gli investigatori, infatti, continueranno gli accertamenti per capire quale ruolo abbia avuto effettivamente il 41enne di origini campane, nella vicenda. L’indagato, per motivi ancora non chiariti, avrebbe quindi fornito, inizialmente, una versione dei fatti non veritiera, sostenendo che il nordafricano sarebbe stato ferito effettivamente da un’altra parte, per poi correre da lui in cerca di un coltello che avrebbe utilizzato per vendicarsi. Le condizioni del nordafricano, uscito dal coma, permangono critiche. Le coltellate subite gli hanno causato la recisione del colon e un versamento ematico addominale. Tutto questo oltre ai traumi subiti nella caduta da una decina di metri. Le ulteriori indagini, scrivono i magistrati, dovranno compiersi con l’indagato a piede libero. A meno che non sia detenuto per altra causa, ovvero l’episodio di Casorezzo per il quale il suo legale ha chiesto la scarcerazione.

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