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Dall'archivio:

Tarantola: “Il semaforo di Robecco è la vittoria della cultura del campanile” (Ma dov’era l’ex Sindaco di Albairate in questi anni?)

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ABBIATEGRASSO – «Il semaforo regolatore del traffico sul ponte di Robecco sul Naviglio non è la soluzione per risolvere le decennali problematiche viabilistiche del paese e del territorio che si estende tra Abbiategrasso e Magenta, così come non lo è la realizzazione della superstrada del Progetto Anas», afferma Luigi Alberto Tarantola, capogruppo della lista civica Ricominciamo Insieme di Abbiategrasso che aggiunge: «Il sindaco Fortunata Barni è assolutamente libera di essere “padrona a casa sua” e di prendere assumendosene tutte le responsabilità le decisioni che vuole nel rispetto delle leggi, dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei cittadini. Ma dobbiamo decidere una volta per tutte che tipo di politica vogliamo sostenere, ossia se amministrare con una moderna visione territoriale o con quella vecchia strettamente limitata al proprio orticello.

Capisco l’esasperazione di fronte a un problema viabilistico, soprattutto per Robecco e per Abbiategrasso, che è irrisolto da 40 anni ma di chi è la responsabilità? Quelli che hanno avuto e continuano ad avere il potere istituzionale di farlo in Regione Lombardia e in Parlamento non hanno realizzato alcuna opera, ma si sono limitati a strumentalizzare il tema delle criticità viabilistiche casualmente alla vigilia di ogni tornata elettorale. La responsabilità non è di chi è contrario al progetto Anas. Esistono delle soluzioni alternative a basso impatto ambientale ed economico ma non vengono neanche prese in considerazione.

In ogni modo, con il semaforo sul ponte di Robecco si formano file più lunghe con aumento dello smog a scapito dei robecchesi, gli automobilisti progressivamente cercheranno percorsi alternativi che sappiamo stretti e pericolosi e, infine, si potrebbero perfino creare situazioni difficili da gestire in caso di emergenza.

Il semaforo è metaforicamente il simbolo del fallimento della politica che non è stata capace di fare sintesi tra posizioni diverse e di superare definitivamente la sterile e anacronistica cultura del campanile».

 MA DOV’ERA IN TUTTI QUESTI ANNI L’EX SINDACO DI ALBAIRATE? 

Abbiamo letto con attenzione il commento dell’ex Sindaco di Albairate alla vicenda del semaforo di Robecco sul Naviglio. Se indubbiamente ci troviamo d’accordo con lui quando afferma che in quarant’anni la politica non è riuscita a fare sintesi, così come sul fatto che la soluzione del semaforo, equivale alla vittoria del campanile. Purtuttavia, non possiamo ignorare il fatto che l’attuale capogruppo di Ricominciamo Insieme in tutti questi anni ha seguito da vicino la tormentata vicenda della Tangenziale. E lo ha fatto in primis da Sindaco di Albairate attraverso azioni concrete. Quindi, se ci è consentito, crediamo che almeno in parte, una responsabilità politica rispetto a quello che è lo status attuale, ce l’abbia anche lui. Va bene il gioco delle parti, ma fino ad un certo punto. Tutti in questi anni, nessuno escluso, chi promettendo e poi non facendo, chi opponendosi a priori ad ogni soluzione, chi spostando il tracciato della Tangenziale sul territorio del vicino, ha la sua fetta (grande o piccola che sia) di responsabilità. Certo quello di Fortunata Barni, è il classico gioco al rialzo. O la va o la spacca, al momento, sulle spalle dei cittadini dell’est Ticino e non solo. Tra qualche tempo, e certo non in questi giorni, in cui infuria la polemica (e le legittime incazzature), capiremo con più lucidità se è servito a qualcosa, o se si è trattata dell’ennesima azione dimostrativa fine a se stessa.

 

F.V.

 

 

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