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Dall'archivio:

Surrealisti e surrealismi : Max Ernst a Palazzo Reale e alla nuova Cineteca meneghina, all’Arlecchino.

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Milano si conferma capitale culturale europea anche con questo avvio di stagione 2022-23. I nostri lettori saranno certamente informatissimi su tutti gli eventi (ce ne sono centinaia e di ogni genere gusto e livello artistico, citiamo qui alcune delle maggiori “aperture” tra settembre ed ottobre : con MI-TO, con JAZZ MI, con LA SCALA, l’AUDITORIUM LA VERDI, stanno partendo anche le stagioni teatrali…); noi ci limitiamo ad aprire qualche finestra su manifestazioni di nostro interesse, certamente, ma soprattutto centrali e sintomi di nuovi stimoli e sinergie che le istituzioni culturali, insieme alle associazioni ed ai cittadini stessi, di questa città metropolitana sanno mettere in campo per “aprire lo sguardo”….

APRIRE LO SGUARDO : FUORI E DENTRO !

Che poi, “aprire lo sguardo”, in fondo è proprio un tema forte, oserei dire portante, di tutto il movimento surrealista del secolo XX, oggi entrato per diverse vie, anche pubblicitarie e del mondo digitale, con alcune immagini e, soprattutto, prospettive e simbologie, assurte a codice universale. A volte ci passano sotto gli occhi, magari sfogliando una rivista, lacerti di qualche composizione surrealista che ha cambiato l’immaginario globale, insinuandosi prima negli immaginari individuali e poi, via via, acquisita come un alfabeto della comunicazione.

 

Questo, pur in maniera semplicistica ma speriamo comprensibile, va detto in antefatto agli eventi che andiamo proponendo, poiché è davvero un attestato di longevità e fertilità dei temi surrealisti. Temi e forme artistiche che in cento anni hanno persino accresciuta la propria capacità di parlarci, riuscendo a dialogare con una platea ben più ampia – e ringraziamo sempre le scuole dell’obbligo, che permettono a molti una fruizione anche preparata, alfabetizzata sull’arte – che non i pazzi sognatori di un secolo fa. Ma il fatto è che queste opere – pittoriche o cinematografiche – oggi possono farsi comprendere molto bene anche ai non addetti ai lavori o chi abbia svolto studi non necessariamente umanistici. Innanzitutto, ovunque, basta la curiosità; in questo caso ci mettiamo che tutto il linguaggio moderno è spesso figlio di quello che in quegli anni alcuni pionieri andavano ‘svelando’ al mondo. Un mondo, ricordiamolo, a quei tempi, alle soglie di un paio di disastri bellici in Europa ed alle soglie, appunto, di un “nuovo mondo”. Quello della psiche, dell’interiorità che si andava a stanare od interpretare o urlare in faccia ad una società che si voleva “risvegliare”. E quale metodo migliore che quello del linguaggio onirico, del sogno?

Contraddizione? Tante risposte già le abbiamo percorse, noi ci troviamo a cento anni di distanza o alcuni decenni. Ma la lezione forse è sempre ancora tutta da imparare, ossia cosa accogliere, leggere o cosa fare delle nostre intuizioni, pulsioni, verità od inganni più o meno coscienti o confessabili.

Siamo un secolo oltre, ma non è detto che ci troviamo necessariamente in una società che abbia saputo superare certi iati e dicotomie.

Ma veniamo a noi, ossia andiamo al cinema !

 

In occasione della grande retrospettiva di Palazzo Reale dedicata a Max Ernst, Cineteca Milano, in collaborazione con Palazzo Reale-Comune di Milano ed Electa, presenta, dal 7 ottobre e presso CINETECA MILANO ARLECCHINO, una rassegna a tutto tondo sul cinema del Surrealismo, incentrata non solo sul contributo specifico del pittore tedesco alla settima arte, ma più in generale a piccoli e grandi film che, dentro o fuori la cornice delle avanguardie storiche, hanno operato un sistematico sabotaggio dei meccanismi della razionalità per inseguire tracciati onirici, fantastici, inconsueti, comunque profondamente segnati da quella vicenda artistica.

Men Shall Know Nothing of This – Max Ernst

Partendo dal surrealismo ingenuo e inconsapevole di Georges Méliès, di cui si vedrà il fondamentale Voyage dans la lune, il programma attraversa la stagione storica dell’avanguardia, dalle origini (L’Etoile de mer, di Man Ray) ai frutti tardi (Dreams That Money can Buy, di Hans Richter), soffermandosi sul contributo di maestri come Luis Buñuel e appunto Max Ernst, e suggerendo infine occasioni di surrealismo eretico (quello di Germaine Dulac, Jean Cocteau o Jean Epstein) o non ortodosso (per esempio Santa Sangre di Alejandro Jodorowsky o Io ti salverò di Alfred Hitchcock).
L’INTERO PROGRAMMA SUL SITO DELLA CINETECA

La rassegna ci terrà accompagnerà sino a febbraio 2023, e vi è la possibilità di giocare il combinato con l’ingresso alla mostra personale su Max Ernst che si tiene a PALAZZO REALE TRA IL 4 OTTOBRE 2022 ED IL 26 FEBBRAIO 2023. #danonperdere !

Vogliamo qui ricordare ai lettori che “CINETECA MILANO” è un ente che diversifica in quattro sedi, quattro “portali” sull’intera mappa cittadina, ognuno con una particolare vocazione, sempre a partire dal cinema, s’intende. Una biblioteca (la Morandini sul Naviglio della Martesana), il MIC, Centro sperimentale di cinematografia all’ex manifattura Tabacchi, Bicocca; Metropolis 2.0 a Paderno Dugnano;e , appunto, la Sala dell’Arlecchino, rinnovata completamente, in Centro. La Cinetca, attraverso questa diversificazione, svolge attività non solo di fruizione e sapere, ma anche di formazione, indirizzata in particolare ai giovani, e sperimentazione dei nuovi linguaggi e tecnologie delle immagini.

Alessandra Branca ©2022

 

📍 Cineteca Milano Arlecchino
Via San Pietro all’Orto 9
20121 Milano
🎟️ Modalità di accesso alla sala
Intero € 7,00
Ridotto con Cinetessera € 5,00
UNDER 25 e OVER 70 € 5,00
CARNET SURREALISTA: 25 euro valido per l’intero accesso alla rassegna
Accesso alle proiezioni presso Cinema Arlecchino con ingresso ridotto (€ 5,00) presentando presso la cassa il biglietto della mostra di Palazzo Reale.
Ingresso alla mostra di Palazzo Reale con ingresso ridotto (€ 13,00) per i possessori del biglietto delle proiezioni presso Cinema Arlecchino.
Consigliato l'acquisto online su www.cinetecamilano.it.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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