― pubblicità ―

Dall'archivio:

Strada Malpensa, ultimo treno per la politica (e il centrodestra). Ora o mai più: sveglia, signori

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Sindaco di Vigevano, sindaco di Magenta, sindaco di Abbiategrasso, assessore regionale al Bilancio, assessore regionale all’Università, Partito Democratico- che esprime il Ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio- favorevoli. Sindaco di Boffalora, pure. Così come Robecco e Ozzero.

Il parterre istituzionale che si ritroverà domani a Magenta per rilanciare con forza il Sì alla strada di collegamento con Malpensa, che include sia la soluzione per Robecco che la variante di Pontenuovo, è in posizione di schiacciante egemonia.

Non era mai successo, dal 2002 ad oggi, che ci fosse un fronte trasversale politico e amministrativo così compatto e influente. E allora, signori, usiamo fino in fondo tutta la forza che deriva dall’unica forma di legittimazione realmente valida: il consenso popolare. 

Per 15 anni, il movimento No Tangenziale è riuscito- con un’efficace campagna propagandistica e comunicativa- a difendere una posizione legittima ma del tutto anacronistica. Nessuno può ignorare che la rete infrastrutturale, dalla Lomellina all’Abbiatense passando per Magenta, è vetusta. Lo è anche la linea Milano Mortara, è vero. Ma intanto ci sono 220 milioni di euro a disposizione, e si tratta di un treno (per restare in tema..) che NON passerà più, forse per decenni.

Adesso che persino il più abile dei politici capaci di contrastare la realizzazione dell’opera- Domenico Finiguerra- ha assunto una posizione più responsabile e riflessiva, non ci sono ulteriori ostacoli. Comuni, forze politiche ed amministratori alzino la voce ed evitino la farsesca presa in giro di un progetto del 2015 ripresentato senza alcuna modifica nel 2017, con uno scambio di mail alla mezzanotte del giorno antecedente la seduta del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. 

Francamente ci piacerebbe che una cosa del genere  NON si ripetesse. Ci piacerebbe che la politica riprenda il centro della scena, dal momento che rappresenta il governo delle comunità locali in attesa da decenni di una soluzione. Che non può PIU’ essere procastinata. Vogliamo tempi (certi), informazoni (certe) sull’iter burocratico e sblocco (certo) dei fondi promessi. E il nostro è un appello al ministro Graziano Delrio, al Pd, a Luca Del Gobbo, Massimo Garavaglia, Chiara Calati, Cesare Nai, Andrea Sala e Curzio Trezzani. Alzate la voce. I fan dei campi di margherite se ne facciano una ragione. Nessuno vuole deturpare la valle del Ticino. Si possono realizzare opere nel pieno rispetto della natura. La ricreazione è finita, signori e signore. E’ tempo di ottenere l’unica cosa che importa all’Est Ticino: il risultato. Ergo, la strada. Grazie.

Fabrizio Provera

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi