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Strada Malpensa/2, Pd e Robecco Futura: posizione da ‘tuaia’ (per i non autoctoni: tovaglia), ma il tracciato non piace manco a loro…

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ROBECCO – L’attacco sulla questione strada lanciato da parte della compagine Esserci Per Tutti Sempre nei confronti di Città Metropolitana, del Partito Democratico locale e del capogruppo della lista Robecco Futura Pietro Caruso, risulta oltre che sprezzante assolutamente ingiustificato, e certo non all’altezza di quel bon ton politico cui le parti si dovrebbero attenere nell’affrontare le questioni.

Entrando nel merito della questione, ricordiamo come:

La città Metropolitana è un’istituzione sovracomunale composta da rappresentanti eletti, seppur in forma indiretta come ora prevede la legge, anche da parte del sindaco Barni. La stessa Città Metropolitana ha quindi le carte in regola per fare le proprie proposte al Ministero delle infrastrutture sulla questione strada, per cercare di trovare una soluzione condivisibile all’annoso problema.

La Città Metropolitana ha ribadito, attraverso il suo consigliere sindaco di Rosate Del Ben, che i comuni interessati saranno convocati per discutere appena possibile la soluzione da essa proposta; che non lo abbia fatto prima rientra sempre e comunque nelle sue prerogative ed eventualmente ne spiegherà le ragioni ai tavoli di confronto.

Il comunicato del gruppo Esserci Per Tutti Sempre esalta poi il ruolo della Regione Lombardia che istituzionalmente è l’ente principalmente coinvolto a livello decisionale per la costruzione della strada. Tuttavia, nonostante gli assist del nostro Sindaco alla Regione gestita da una coalizione di centrodestra, da questa sono venute solo promesse disattese. Nonostante il centrodestra governi la Regione da oltre 25 anni nulla è stato fatto, neppure quando a Roma governava Berlusconi. Né si ricordano azioni dell’attuale ministro Garavaglia per spingere sull’aggiornamento della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) durante il governo gialloverde, la cui inadeguatezza ha poi portato alla sospensione del progetto al TAR.

A seguito di quella sospensione e alla mancanza di qualsiasi iniziativa politica, si è dovuto prendere atto che mancava la volontà di rivedere e aggiornare il progetto ANAS. A quel punto, le alternative erano due: incaponirsi nell’invocare un progetto ormai compromesso e senza prospettive di essere riportato in auge almeno durante questa legislatura; lavorare alla ricerca di soluzioni alternative che potessero tenere conto delle necessità di quanti più attori possibili del nostro territorio.

Il Partito Democratico locale e quello metropolitano, sempre nella loro insindacabile libertà di pensiero e di espressione, hanno dunque faticosamente cercato di trovare una soluzione che vada verso il superamento dei SI e dei NO dei singoli comuni interessati, e questo deve essere visto come uno sforzo da apprezzare, non da condannare o scimmiottare. Del resto, nel nostro ultimo documento presentato sulla Next Generation EU ribadiamo con molta chiarezza la nostra posizione sulla Vigevano Malpensa, convinti che il nuovo Ministero della Transizione Ecologica non permetterebbe più la riproposizione di una superstrada come quella progettata da ANAS. La pandemia – e non solo – ci hanno fatto inoltre prendere coscienza di un nuovo contesto ambientale, che non può più essere uguale al passato. Pertanto, la sospensione del progetto ANAS al TAR e la necessità di superare l’impasse conseguente sono state l’occasione per provare a ripensare questa vitale strada di collegamento, tentando di coniugare la necessità di avere una mobilità efficiente con la tutela del territorio.

Ricordiamo come il sindaco Barni si propose a suo tempo come il difensore delle campagne, assieme all’ex sindaco di Cassinetta Finiguerra e al suo vice Barenghi, mentre ora vuole a tutti i costi sposare una soluzione superata nella logica e nei fatti. Prendere atto delle situazioni e adattarsi alle mutate circostanze è sempre da persone intelligenti. Fossilizzarsi e precludere ogni spiraglio al dialogo rischia solo di impedire la possibilità di incidere con le proprie istanze nello svilupparsi di alternative.

Quello che chiunque dovrebbe voler evitare, è di rimanere infine con un pugno di mosche in mano e con i problemi odierni irrisolti. Pertanto, invitiamo il sindaco Barni e i suoi colleghi coinvolti, quando saranno chiamati a dare il loro parere, ad approcciarsi a questo progetto con proposte e migliorie costruttive piuttosto che fermarsi a un NIET ideologico.

Premesso tutto ciò riteniamo opportuno precisare che come lista Robecco Futura e PD Robecco S/N abbiamo effettivamente dato il nostro contributo affinché l’impasse potesse sbloccarsi nella maniera più soddisfacente per il territorio. In particolare, abbiamo proposto a Città Metropolitana le seguenti soluzioni:

  1. Ricongiunzione alla SS526 tramite attraversamento del Naviglio Grande a sud in ponte/galleria
  2. Prosecuzione della strada verso Cassinetta di Lugagnano e Albairate e ricongiunzione con la SP114, evitando l’attraversamento del Naviglio.
  3. Una strada sostenibile dal punto di vista ambientale che superi Castellazzo ad Est
  4. Con adeguato allargamento della SP114 e della SP227dir (Cisliano-Vittuone), deviazione del traffico pesante verso l’autostrada MI-To al casello di Arluno e da qui verso Malpensa. Solo in questo caso, il ponte sul naviglio grande a Nord da raggiungere con strade di PRG già esistenti e con l’assoluto divieto di traffico pesante sarebbe contemplabile.

Nel documento di città metropolitana, la soluzione del passaggio tra Robecco e Casterno non è quella da noi prospettata. Considerando che nella proposta il tratto di Robecco è ancora in definizione, il nostro auspicio è che in sede di definizione del progetto si possano resuscitare proposte in linea le nostre e con il buonsenso.

 

LISTA ROBECCO FUTURA

PARTITO DEMOCRATICO ROBECCO S/N

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