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Dall'archivio:

Storiella sul ponte di Robecco. Se i medici s’accaniscono sul malato..

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

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Vorrei raccontarvi una storiella.
C’era un uomo seriamente ammalato e da tempo i medici si accapigliavano su cosa fare: quale fosse la cura migliore, in quale struttura sarebbe stato meglio ricoverarlo…
Nel frattempo il poveretto languiva.

Una mattina si svegliò con una otite, di quelle toste, purulenta ed emorragica, ma – dissero i medici curanti- il problema vero del paziente non era questo e continuarono a litigare.

Qualche tempo dopo un ascesso ad un dente lo gettò nella più profonda prostrazione.

Ancora una volta i medici curanti fecero spallucce.

Un herpes zoster divampò per due settimane avvolgendo l’uomo in una fascia di dolore da togliere il respiro. Ma evidentemente, si dissero fra loro gli illustri clinici, il suo problema di salute era “ben altro”.

A questo punto, il medico di famiglia, che fino a quel momento -un po’ per evitare contrasti con i colleghi, un po’ perché non sapeva bene come fare- era restato piuttosto in disparte, decise di intervenire. Non poteva più lasciare che le cose  continuassero così.

Tuttavia, non potendo lui prendere una decisione vincolante sulle scelte da attuare, ebbe una “grandiosa” idea.

Somministrò al disgraziato un farmaco che avrebbe un po’ alleviato le conseguenze dell’ultimo guaio, ma che, ne era ben consapevole, avrebbe fortemente peggiorato la condizione generale di prostrazione del malato, pur senza metterne in pericolo la vita.

Così – si pensa pensasse il buon medico-  i colleghi si decideranno e finalmente si accorderanno su cosa fare, liberando il poveretto dalla sua penosa situazione.

La grandiosa idea dimostrò di funzionare benissimo nella sua prima parte.

Dopo un solo giorno il paziente si ritrovò in una prostrazione totale.

Ora non restava che aspettare il tempestivo e decisivo intervento dei colleghi ospedalieri…confidando nel loro senso di responsabilità.
Indubbiamente una scommessa piuttosto rischiosa e fors’anche temeraria.
Per ora la storia del pover’uomo finisce qua, gli sviluppi non essendo ancora noti.

Novellatore robecchese

P.S. Ogni riferimento alla viabilità e al semaforo riattivato a Robecco sarà considerato da chi scrive del tutto strumentale.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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