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Stagione irrigua: è tempo dei primi bilanci

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MILANO – A pochi giorni dal termine della stagione irrigua – tra il 16 e il 17 settembre prossimi il Canale Villoresi e il Sistema Navigli entreranno infatti in asciutta –  positivo è senza dubbio un primo bilancio effettuato ETVilloresi sul suo andamento. Se si escludono alcune criticità connesse principalmente al variare delle pratiche colturali, soprattutto per quanto riguarda il comparto risicolo con una sempre maggiore diffusione della modalità ‘in asciutta’, che hanno fatto registrare in alcune zone ritardi e/o deficit nelle disponibilità di acqua di falda e di quella derivante dalle ‘colature’ (molto spesso unica fonte di approvvigionamento idrico), la situazione nel comprensorio consortile non ha destato particolari allarmismi. Nonostante i disagi provocati infatti dai cambiamenti climatici in corso, sempre più impattanti purtroppo sulle produzioni agricole, l’alimentazione idrica da acque vive ha nel corso dei mesi soddisfatto le varie esigenze.

A tal proposito giova sottolineare come, nel caso del Lago Maggiore, l’innalzamento sperimentale a + 1.35 dei livelli estivi abbia decisamente contribuito ad evitare serie problematiche al comparto agricolo; pienamente evase le necessità idriche delle utenze servite dal Canale Villoresi così come quelle del sistema dei Navigli Grande-Bereguardo e Pavese.

“Le situazioni di prolungati periodi di siccità e conseguentemente di rischio di severa crisi idrica sono sempre più frequenti e vanno quindi adottati tutti gli accorgimenti atti a prevenirle o quanto meno ad attutirne gli effetti” ha commentato il Direttore Generale di ETVilloresi Laura Burzilleri (nella foto sopra la prima da destra). “La possibilità di immagazzinare più riserva per poterla rilasciare nel momento di maggiore richiesta è elemento prezioso per il Consorzio e fondamentale per tutto il comparto agricolo sotteso. Ulteriori margini di sicurezza, quali quelli introdotti con l’innalzamento del livello massimo del lago a quota +1.50, non possono che accrescere tali benefici, contribuendo altresì ad assicurare al Ticino adeguata risorsa per il mantenimento del delicato ecosistema” ha concluso Burzilleri.

(*fonte: contributo tratto dalla ETVnews)

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