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Dall'archivio:

Silvia Scurati sulle barricate: “Rincari Istat che solo il comune di Milano può evitare, PD dimostri di non essere partito ZTL e Area C”

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MILANO – “Dopo gli aumenti dei biglietti del trasporto pubblico locale del 2019 ne sono previsti di nuovi per quest’anno con la motivazione di assorbire l’adeguamento Istat: da 2 euro il biglietto potrebbe salire a 2,20 euro. Ma diversamente da quanto vuole far credere il comune di Milano, Regione Lombardia non ha imposto nessun aumento sulle tariffe dei biglietti. La scelta – come ribadito dall’assessore regionale ai trasporti Claudia Terzi – spetta alle agenzie del Trasporto pubblico locale (Tpl), la Regione non c’entra nulla”.

Così Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega membro della Commissione trasporti al Pirellone, in merito alle polemiche che infuriano in queste ore sul presunto aumento dei biglietti ATM.

“Attaccare Regione Lombardia è il nuovo sport della sinistra radical chic che amministra Milano, quel PD che è sempre più il partito delle ZTL e che vorrebbe portare Area C a 10 euro lo sa che il Comune ha autonomia nel rapporto con ATM e che il ricavato dei biglietti alimenta il bilancio comunale? E che proprio attingendo al bilancio si potrebbe evitare l’aumento del costo dei biglietti?”

“Sono certa – prosegue Scurati – che nessun aumento scalfirà i progressisti da salotto abituati a spostarsi in auto di lusso tra le vie in pavé del Municipio 1, ma se chi governa la Città ha ancora un minimo di buonsenso e aderenza alla realtà chieda al Cda dell’assemblea del Tpl – attualmente controllato dal Comune di Milano e quindi dal PD – di non votare gli aumenti e di assorbire l’adeguamento Istat con economie interne al sistema. Dimostrino con i fatti, oltre che con le belle parole, di avere cuore l’interesse dei cittadini comuni” conclude Scurati.

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