RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO – Assistiamo e perdiamo il conto del numero di eventi che il Sindaco Calati promuove per Magenta: feste, gare ciclistiche, sfilate di moda, esibizioni di ogni tipo. Ovviamente, non ne perdiamo una nemmeno noi!
Ma le perplessità che raccogliamo e che facciamo nostre sono tante. Gli eventi vanno bene, ma non servono a nulla se non sono inseriti in una visione di medio e lungo termine. Senza un piano, una strategia globale, un’idea complessiva Magenta muore. Lentamente, ma muore. Senza una proposta complessiva su aree strategiche come ex Saffa ed ex Novaceta, continuando sul terreno della polemica con i comuni vicini, ragionando solo su quello che succede il prossimo mese, confidando che con una lettera inviata alle realtà del privato sociale e delle associazioni si possa costruire il prossimo calendario di feste non si fa ripartire questa città.
E le occasioni non arrivano dal nulla. Non abbiamo nulla contro feste e balli, danzatori e giocolieri e corridori colorati per le vie della città piacciono tanto anche a noi. Ma l’impressione è che si viva di eventi, di fiori, di colori, di tanto fumo (e niente arrosto!), ma che tutto questo non porti in città visitatori che poi ritornano,
investimenti che servano a creare occupazione e a far girare ricchezza in città.
Non si colgono opportunità di area più vasta, non ci si accorge minimamente che l’innovazione, la ricerca, il lavoro oggi hanno bisogno di un territorio che sappia essere attrattivo. Dubitiamo molto che una corsa ciclistica per quanto prestigiosa come la Milano Torino o una sfilata di moda possano servire allo scopo di far tornare a vivere la città.
Silvia Minardi
Progetto Magenta
