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Dall'archivio:

Silvia Minardi e Progetto Magenta insistono: ecco perchè non abbiamo votato contro….

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA – Ancora sul Consiglio comunale che ha votato l’aumento della tassa sulla pubblicità per il commercio locale. Non si placano le polemiche tra Amministrazione e minoranze sul punto, scaturite a seguito della questione sollevata l’altro giorno da Roberto Stablum con un post su Facebook, ripreso dal nostro quotidiano on line.

Ne è seguito un botta e risposta con il vice Sindaco Simone Gelli che, in buona sostanza, ha evidenziato come le minoranze non avrebbero letto le carte da cui emergeva chiaramente la posizione del Comune in materia.

Ma Minardi non ci sta e incalza ancora:  <<Ho recuperato la registrazione della seduta di Consiglio e invito chi crede che le opposizioni stiano ciurlando nel manico ad ascoltare dal minuto 53 le dichiarazioni fatte dal vice-sindaco e dai capigruppo di opposizione sul provvedimento. In particolare, riporto qui le affermazioni dell’assessore Gelli che mi hanno spinta ad un voto di astensione.  “All’interno della nostra città ci saranno economie anche piuttosto importanti per chi fa commercio e per chi risiede nella nostra città; per chi viene da fuori [si tratterà di] pagare di più.” […] Preferisco che chi fa commercio a Magenta paghi di meno e chi viene da fuori paghi qualcosa di più.” […] “evitiamo di colpire i nostri operatori”>>.

“Nel mio intervento – ribadisce Minardi –  ripeto quello che vado dicendo da ieri: le parole dell’assessore mi convinsero ad esprimere un voto di astensione. Nella registrazione dico anche che non avevo capito che le cose stavano come le spiegava l’assessore in consiglio comunale. Detto questo, mi pare di capire che non solo le opposizioni non avevano capito che le tasse sui commercianti non sarebbero aumentate, ma anche i consiglieri di maggioranza visto che ora chiedono una revisione della delibera stessa”. 

Insomma, la querelle va avanti….

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