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Dall'archivio:

Sicurezza, Razzano boccia il nascente governo 5 Stelle-Lega

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

MILANO – Sono andato a leggermi il capitolo “Sicurezza” del programma di governo #M5SLega. Devo dire che da chi fa da anni promesse mirabolanti sul tema mi sarei aspettato molto di più. 

E’ critico Paolo Razzano, ex vicesindaco ed assessore alla Sicurezza di Magenta, sul pacchetto di misure in tema di sicurezza contenute nel contratto di governo tra 5 Stelle e Lega.

Ecco perché, a detta del dirigente del Pd.

“Provo a dirvi perché, secondo me, entrando nel merito di alcuni punti.
– Si promettono generici aumenti delle risorse e stabilizzazioni contrattuali per le forze dell’ordine, senza però quantificarle (e men che meno dire come finanziare queste misure)
– Si menziona genericamente un riordino del comparto di Polizia Locale, ma non se ne delineano modalità, tempi, e soprattutto obiettivi
– Non una parola sul ruolo dei Carabinieri
– Non una parola sul ruolo delle amministrazioni locali
– Non una parola sulla sicurezza partecipata e il coinvolgimento dei cittadini
– Di cybersecurity, un tema sempre più fondamentale per la sicurezza dello Stato, delle grandi aziende energetiche e di trasporto, del made in Italy e dei cittadini, si parla solo in termini di contrasto a cyberbullismo (su cui, tra l’altro, è stata già approvata una buona legge nella precedente legislatura)

In generale l’impressione è che il contratto concepisca la sicurezza solo in senso repressivo, da attuare aumentando la promessa/minaccia di controlli più rigidi, pene più severe e inflessibilità.

Idee vecchie, proposte vaghe, lacune gravi. Le premesse dell’alleanza giallo-verde sul tema sicurezza non sono buone”-

Una stroncatura secca, insomma.

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