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Sicurezza/2, lungo le alzaie del Naviglio ABBIAMO DEI SERI PROBLEMI

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

EST TICINO  Alla luce della loro conformazione e dell’uso promiscuo cui sono soggette le alzaie (che non sono vere piste ciclabili, costituendo in primis passaggi per permettere al personale consortile la gestione quotidiana e la manutenzione dei canali), esse sono caratterizzate in molti tratti da una esigua larghezza che, soprattutto in caso di affollamento, non favorisce il necessario distanziamento, come da prescrizioni in vigore. 

QUESTA NON È UNA PISTA CICLABILE
Il transito ciclopedonale è consentito – da mezz’ora prima dell’alba fino
a mezz’ora dopo il tramonto – osservando lo specifico regolamento
e dando la precedenza ai mezzi consortili. Seguite le regole per la
vostra ed altrui sicurezza, senza ostacolare chi lavora per la gestione
e manutenzione dei canali e nel rispetto dei diversi utilizzatori delle
strade alzaie.

 

I due casi di cronaca riportati ieri dal nostro Graziano Masperi segnano un pericoloso e inedito precedente: non si erano mai verificati due incidenti (per fortuna non gravi) lungo le alzaie del Naviglio Grande, in punti diversi e a poche ore di distanza. Ieri, festa del 2 giugno, un giovane ciclista è caduto a Cassinetta, mentre una ragazza è finita nelle acque di Pontevecchio.

Il tratto di alzaia che corre lungo l’est Ticino- e in generale quello lungo il Naviglio Grande tra Gaggiano, Abbiategrasso, Cassinetta, Robecco, Magenta, Boffalora Bernate e sino a Turbigo- è sempre di più ad elevatisismo rischio per ciclisti, pedoni e runner.

I quali, lo si dimentica troppo spesso, non sono in punta di diritto i principali fruitori delle alzaie, come recita chiaramente la segnaletica che il Consorzio Villoresi- gestore delle stesse- posiziona all’inizio dei vari tratti.

La precedenza va data ai mezzi consortili, inoltre la velocità massima di automezzi autorizzati e biciclette dovrebbe essere al massimo di 15 chilometri orari.

Inutile aggiungere che si tratta di una norma palesemente INOSSERVATA da molti dei ciclisti che transitano lungo le alzaie, specie nel punto più affollato di tutti (il tratto che va dal ponte di Robecco a quello di Cassinetta, ricco di ville e punti di suggestiva osservazione).

Se ci si mette il fatto che molte persone a piedi occupano il centro dell’alzaia, poi è inevitabile che capitino degli incidenti. Ricordiamo tutti, tre anni fa, il tragico annegamento di un ragazzo disabile che finì nelle acque del Naviglio, ma anche (e qui andiamo a ritroso di quasi 20 anni) la morte di una donna di Robecco che al passaggio di alcuni ragazzi cadde in acqua, morendo dopo un periodo di degenza in ospedale e originando anche una causa che costrinse il Parco del Ticino (gestore prima che subentrasse il Villoresi) ad adottare misure urgenti.

E’ anche per quello che sono state posizionate delle scalette che dovrebbero garantire la sicurezza a chi dovesse cadere nel Naviglio.

E’ chiaro che anni ed anni di servizi giornalistici, televisivi, di attenzione dei media, di post su Facebook ed Instagram di personaggi come Linus o Beppe Sala portino ogni anno ad un incremento delle persone che si riversano lungo le alzaie.

Ma se durante i mesi di pandemia il tema era quello di evitare assembramenti (impresa ardua..), adesso che il Covid contiamo davvero di essercelo lasciato alle spalle il tema è e sarà quello di garantire la sicurezza mentre migliaia (sabato e domenica, solo a Robecco, transitano dalle 5 alle 10mila persone) di ciclisti e pedoni percorrono le alzaie.

E qui, più che ardua, pare una sfida ai confini dell’impossibile. Non esiste una colpa esclusiva (ciclisti, runner, persone con cani al guinzaglio) o preponderante, bensì una necessaria vigilanza supplettiva rispetto a quella attualmente garantita, oltremodo complessa trattandosi nella maggior parte dei casi di piccoli Comuni nei quali i ridotto corpi di Polizia Locale non possono certo presidiare le alzaie tutti i sabati e le domeniche.

Ed allora che si fa? Per adesso solo sperare nella buona sorte. Ma giornate come quella di ieri suonano come un monito: se non la si affronta, questa situazione può diventare esplosiva.

Fab. Pro.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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