+Siccità: nel cuore della Lomellina, dove ci si divide l’acqua per solidarietà

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ZEME LOMELLINA  Zeme, poco meno di mille abitanti nella Lomellina pavese sulla riva dell’Agogna, affluente di sinistra del Po. Qui, mentre le risaie si spengono come mozziconi nella terra grigia, si esercita la solidarieta’.
Enrico Saronni, 39 anni, che possiede 400 ettari di riso assieme al padre che ne ha 80, racconta all’AGI di come stiano perdendo, tanto, e vincendo, molto poco, tutti insieme. Lui le chiama “turnazioni”. “Funziona che abbiamo stretto un accordo. Se, per esempio, arrivano cento litri di acqua, io li uso per cinque giorni, un altro per due. Le proporzioni sono decise in base alla superficie di terreno che ciascuno ha e dei litri di acqua comprati dal Consorzio Sesia est, l’ente che gestisce l’irrigazione”. Non c’e’ bisogno di chat o di cartelli per mettersi d’accordo su a chi spetta cosa

“Ci troviamo fisicamente sul posto, dove ci sono le bocche, e quando scade il turno di uno di noi, subentra l’altro. Nessuno ha mai pensato di rubare l’acqua all’altro, come e’ successo altrove “. In tutto nel territorio comunale ci sono una ventina di aziende agricole. Non e’ mai stata la terra piu’ bagnata, nemmeno quando la pioggia e la neve erano la regola e non un’invocazione al cielo. “Siamo nella parte ‘terminale’, dove ci sono le ultime bocche che derivano dal canale. Anche nelle annate buone, se c’e’ una minima oscillazione, a differenza di quelli che stanno ‘a monte’, noi la avvertiamo”. Con questo sistema, si riesce ad attaccarsi a una sottile speranza di salvare qualcosa: “Al momento io, come quasi tutti, ho perso l’80 per cento del raccolto e potrei perdere tutto, se continua a non piovere” dice Saronni. 

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