Siccità/2, il sindaco di Robbio: ‘Morirà la Lomellina agricola’

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ROBBIO Come un epitaffio, gia’ scritto. Il sindaco di Robbio, Roberto Francese, annuncia che “questa e’ la settimana in cui morira’ quasi tutto in Lomellina”.

La prospettiva dal suo paese nel cuore della provincia di Pavia che, con Vercelli e Novara, produce la gran parte del riso europeo, ha i colori della fine. Le fotografie che arrivano dalla risaie e dai campi di mais sono ‘sahariane’: le risaie hanno il grigio non piu’ della ‘malattia’ ma ormai dell’ultimo passo senza possibilita’ di ritorno, il mais langue in una specie di sabbia desertica. La consueta esuberanza delle coltivazioni in questa stagione sembra una cartolina d’epoca.

IL LIVELLO DEL PO

L’emergenza siccità che interessa la pianura Padana resta grave: tutte le stazioni di monitoraggio dei livelli delle portate del fiume Po sono ancorate al di sotto delle quote minime dei flussi; le precipitazioni, cadute in modo disomogeneo nell’area distrettuale e talvolta sotto forma di fenomeni violenti e grandine, si sono rivelate scarse; le temperature, dopo un temporaneo abbassamento, sono ritornate sopra gli standard stagionali e con stimata tendenza all’aumento ulteriore già dai prossimi giorni. Lo scrive in una nota l’Autorità distrettuale del fiume Po. In questo quadro idrologico e climatico del tutto simile a quello proiettato già nell’ultima seduta dell’Osservatorio sugli utilizzi idrici, dopo il vivace confronto dei dati statistici con i partner istituzionali e portatori di interesse del bacino del Grande Fiume, spiega l’Autorità, emerge una sola positiva rappresentata dalla parziale ripresa delle quote di alcuni grandi laghi alpini che hanno consentito, negli dieci giorni trascorsi e pur in una acclarata situazione drasticamente deficitaria, una sostanziale stabilizzazione delle portata che a Pontelagoscuro (Fe) si attesta 219 mc/s. Le piogge temporalesche sui crinali alpini e i rilasci contestuali dagli invasi idroelettrici hanno infatti permesso di mantenere o, in alcuni casi, incrementare la capacità di invaso dei laghi Maggiore (+13 cm sopra lo Zero idrometrico di Sesto Calende) e Garda (+57 cm), principali serbatoi per l’approvvigionamento del Po; tra gli affluenti degni di menzione si rimarca l’apprezzabile contributo offerto dalle portate della Dora, mentre gli altri affluenti hanno palesato un trend al ribasso con particolare evidenza per quelli Appenninici, ora quasi completamente scarichi. Da segnalare anche l’apporto ulteriore dell’acqua proveniente dal lago di Idro, ora disponibile anche grazie all’input presentato dall’Autorità distrettuale del fiume Po alla Conferenza dei Servizi proprio pochi giorni fa e concertato con il tavolo competente.

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