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Dall'archivio:

Si può fare (e benissimo): belllissima serata, a Robecco, con Blue Family Onlus (e tanti altri)

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ROBECCO La serata di venerdì, organizzata in occasione della giornata mondiale sulla consapevolezza dell’autismo, è stata molto interessante ed intensa. Abbiamo provato in piccolo, sulla nostra pelle, cosa significa il sovraccarico di stimoli e il disagio, la paura, la difficoltà che fa scaturire.

Grazie di cuore a tutti i partecipanti e grazie alle associazioni e all’Amministrazione Comunale che ci hanno permesso di realizzare questa serata. Parole, quella della Pro Loco robecchese, che esprimono appieno la gioia per la buona riuscita di un evento molto particolare (e riuscito, anzi riuscitissimo.

Un gioco di squadra davvero riuscito, quello che venerdì 31 marzo ha riempito la sala consiliare di Robecco con gli aderenti a un nutrito pool di dinamiche e volitive associazioni: Almo ODV Associazione Lucio Moderato ,Blue Family Onlus,La Solidarietà G. Rainoldi Società Cooperativa Sociale, col sostegno di Fondazione Comunitaria Ticino Olona. Tutti insieme, ovviamente, a ridosso del 2 aprile, la giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, anche semplicemente giornata mondiale per l’autismo, è fissata al 2 aprile di ogni anno ed è un giorno riconosciuto a livello internazionale per incoraggiare gli Stati membri delle Nazioni Unite ad una maggiore sensibilizzazione rispetto all’autismo.

La serata si è aperta col ricordo di una persona morta durante la prima ondata di pandemia ma rimasta nel cuore e nella memoria di tutti: il professor Lucio Moderato.. . Il professor Lucio Moderato, psicologo e psicoterapeuta, era uno dei maggiori esperti italiani di problemi legati all’handicap, ma soprattutto uno dei più noti studiosi sull’autismo, di cui era diventato punto di riferimento a livello mondiale. Nato nel 1955 fa a Sacile, Moderato ha sofferto dalla nascita di tetraparesi spastica. Alla quale ha reagito subito con grande forza. Tanto da iniziare un percorso scolastico brillante che lo ha portato nel 1980 a laurearsi in psicologia a Padova con una tesi sull’Integrazione lavorativa dei soggetti portatori di handicap, che gli è valsa il 110 e lode. Trasferitosi per ragioni professionali a Milano (era diventato coordinatore dei servizi all’handicap dell’allora Usl di Rho) è fra i primi a capire l’autismo. Una sindrome che in quegli anni veniva spesso confusa con una malattia mentale. C’era addirittura chi attribuiva i problemi dei bimbi affetti da autismo alla madre cosiddetta frigorifero.

Moderato, assieme ad Enrico Micheli, comprende invece perfettamente che si tratta di un disturbo del comportamento. Si appassiona a questo problema e per primo individua una serie di modelli che non solo definiscono la sindrome in maniera precisa, ma consentono anche di individuare dei percorsi di cura che hanno permesso in questi anni a migliaia di ragazzi con autismo di migliorare enormemente gli effetti del disturbo. Crea il metodo Superability, una serie di tecniche e pratiche che consente a chi è affetto da autismo di avvicinarsi o di raggiungere l’autonomia.

A Robecco inoltre, come nella vicina Marcallo, è attivissima la Onlus Blue Family, l’associazione che ha come obiettivo il miglioramento della qualità della vita delle persone con autismo. Nel Comune di Marcallo con Casone ha sede un Centro counseling territoriale per l’autismo, che propone programmi personalizzati per ogni utente e training individualizzati che permettono di acquisire abilità per affrontare la vita quotidiana. Gli interventi psicoeducativi sono declinati con diversi gradi di intensità e in differenti contesti: in ambulatorio, a domicilio, a scuola, in ambito lavorativo o nel contesto sociale e di vita dell’utente.

Un impegno appassionato e generoso, quello dei genitori e degli aderenti a Blue Family (ed a tutte le associazioni rappresentate venerdì), che Robecco ha fatto emergere e suggellato. Bella serata, davvero.

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